Berthe Morisot – Escales Impressionistes al Musée des Beaux Arts di Nizza
Oggi andiamo a visitare la splendida mostra che il Musée des Beaux-Arts di Nizza ha dedicato alla pittrice Berthe Morisot, una tra le più importanti figure dell’Impressionismo, in occasione del 150º anniversario di questo movimento pittorico celebrato in tutta la Francia sotto l’egida del Musée d’Orsay.
Il museo parigino ha anche prestato al Musée de Beaux Arts un’incredibile tela di Monet, Villas à Bordighera, che come vedremo è strettamente legata a Berthe Morisot e in qualche modo anche alla città di Nizza.
La mostra Berthe Morisot – Escales Impressionistes, visitabile fino al 29 settembre 2024 è la prima in assoluto ad approfondire i due soggiorni nizzardi della pittrice ed è anche l’occasione per ricordare l’importante presenza di altre donne artiste nella regione in questo periodo, alcune delle quali molto vicine alla cerchia degli impressionisti e ancora troppo poco conosciute.
Il primo soggiorno di Berthe Morisot a Nizza (1881-82)
Berthe Morisot visitò Nizza con il marito Eugène Manet e la figlia Julie due volte, nel 1881-1882 e nel 1888-1889. Durante questi soggiorni, si immerse nella bellezza della Riviera, dove il clima mite era particolarmente adatto alla piccola. In questo primo viaggio si dedica molto al soggetto della spiaggia di Nizza. Di Plage de Nice l’esposizione presenta anche due disegni preparatori.
Si nota che Morisot non cerca di descrivere il paesaggio: in primo piano, vediamo Julie di spalle, che gioca sui ciottoli, con la cameriera sulla destra. In quest’opera, è soprattutto la ricerca sul tema dell’infanzia che l’impressionista porta avanti.
Se la spiaggia e il porto di Nizza furono i motivi principali della sua prima visita, Berthe Morisot fece anche una serie di escursioni sulle colline che circondavano la città, all’epoca in fase di urbanizzazione. Nel quartiere di Saint-Sylvestre, in particolare, l’impressionista dipinse diverse vedute della Villa Arnulphy.
Il secondo soggiorno di Berthe Morisot a Nizza (1888-89)
Durante il secondo soggiorno a Nizza nell’inverno 1888-1889, Julie, ormai decenne, divenne la musa e la modella preferita della madre. Morisot la ritrasse in diversi dipinti e studi, di profilo, di busto, di fronte e mentre suona, solo alcuni dettagli permettono di identificare il luogo in cui li ha dipinti.
Berthe insegnava anche pittura a Julie e le faceva replicare alcuni soggetti su cui stava lavorando, come il Bateau illuminé e Carnaval de Nice. Questo sodalizio artistico tra madre e figlia sottolinea l’importanza di Julie come giovane artista in erba.
Durante il suo secondo viaggio a Nizza, Berthe Morisot non è tanto interessata a ritrarre il mare e le sue coste quanto il giardino di Villa Ratti, sulla collina di Cimiez, dove vive con la sua famiglia e dipinge sotto gli alberi da frutto.
Morisot preferisce rappresentare dettagli isolati del paesaggio piuttosto che grandi panorami, come avveniva invece nelle opere dei suoi contemporanei Monet e Renoir. Ad esempio in Une Paysanne niçoise, Célestine posa davanti al Baou de Saint-Jeannet, che si confonde in uno sfondo che non lascia intravedere nulla di questa spettacolare curiosità naturale, che altri artisti hanno invece reso il soggetto principale delle loro opere.
La Chiesa del Gesù
Uno dei luoghi che colpì particolarmente Berthe Morisot a Nizza fu la Chiesa del Gesù, un edificio barocco nel Vieux-Nice. Le stradine strette e tortuose del quartiere, spesso trascurate dai turisti, affascinarono l’artista, che visitava regolarmente la chiesa. La sua architettura divenne fonte d’ispirazione per lei, che replicò una delle finestre dell’edificio per la propria casa a Parigi, nel salone-atelier del suo appartamento. Qui, riceveva amici come Mallarmé, Renoir e Monet, e proprio quest’ultimo le donò un quadro, Villas à Bordighera, che Morisot espose nel suo salone in sostituzione di una delle sue stesse opere.
Questo quadro rappresenta un legame con la Riviera per il suo soggetto, con Nizza per la finestra, ispirata alla Chiesa del Gesù, che fece costruire nel salone attraverso la quale poteva ammirarla, e con figure chiave dell’arte dell’epoca.
Una curiosità: la Villa rappresentata da Monet fu costruita tra il 1873 e il 1875 dall’architetto Charles Garnier per il banchiere Raphaël Bischoffsheim. Questo importante mecenate con la passione per l’astronomia si stabili poi a Nizza, dove fondò l’Osservatorio.
Julie Manet
Dopo la morte della madre e del padre, Julie Manet, ormai orfana a soli sedici anni, tornò a Nizza nel 1899 per rivivere i luoghi visitati in famiglia. In questo periodo, il legame con la pittura rimase vivo grazie a Pierre-Auguste Renoir, che prese il posto di Berthe come mentore artistico di Julie. Un’opera significativa di questa fase è La Cueillette des pêches, in cui Julie riflette e prosegue l’eredità pittorica della madre. Il trasferimento di Renoir a Cagnes-sur-Mer e di altri membri della famiglia Morisot nella Riviera cementò il rapporto di Julie con questa regione, dove tornò più volte.
L’arte femminile a Nizza durante la Belle Époque
La mostra di Nizza offre anche uno sguardo sull’attività artistica delle donne in Riviera durante la Belle Époque. Molte pittrici, alcune delle quali vicine agli impressionisti, come Mary Cassatt e Marie Bashkirtseff, esposero le loro opere nella regione, contribuendo a plasmare la scena artistica locale. Anche se spesso relegate a dipingere soggetti domestici, come fiori o interni, queste artiste seppero trasformare tali limitazioni in opportunità espressive, sviluppando uno stile che si avvicinava sempre di più alla modernità impressionista. Tra il 1877 e il 1908, oltre 625 donne esposero le loro opere al Salon de la Société des Beaux-Arts de Nice, confermando il loro ruolo vitale nel panorama artistico dell’epoca.