Anni 70-80. Quando erano le guide Michelin a dirci dove andare e dove mangiare
C’è stata un’epoca in cui quando si viaggiava non esistevano mappe on line né tanto meno review da consultare per essere sicuri di fermarsi a mangiare senza prendersi la cosiddetta fregatura. In quell’epoca, quando ancora non esisteva internet, bisognava affidarsi alle Guide Michelin. Verde per la strada e rossa per il cibo. Ma forse non tutti sanno che quella che sarebbe diventata una sorta di bibbia per i buongustai, non solo era nata per tutt’altro motivo, ma fu usata anche per scopi… bellici!
Un salto indietro nel tempo
L’avventura delle Guide Michelin parte da lontano e comincia nel 1900. Prima di diventare il punto di riferimento delle guide gastronomiche era infatti un libretto di 400 pagine distribuito gratuitamente per pubblicizzare gli pneumatici… per le biciclette!
I fratelli Michelin
André (1853-1931) e Edouard Michelin (1859-1940) fondarono nel 1889 l’omonima casa di produzione di pneumatici che all’inizio erano solo per biciclette. Quando nacque la guida, in Francia esistevano infatti solo 2400 guidatori di automobili; ma i due fratelli credevano molto nel futuro di questo mercato e vollero investirci da subito.
L’intuizione geniale…
I due ebbero allora l’idea geniale di redigere questa guida, che era già rossa in origine e che si proponeva di “fornire tutte le indicazioni che potevano essere utili agli automobilisti che viaggiavano in Francia. Per fare il pieno e riparare la loro vettura, per permettere loro di trovare alloggio e cibo e corrispondere attraverso la posta, il telegrafo e il telefono”.
…per aiutare a consumare pneumatici!
I fratelli Michelin avevano infatti capito benissimo che per vendere i loro pneumatici occorreva che esistessero sempre più viaggiatori che li consumassero!
Il primo opuscolo Michelin
Nel 1898, nove anni dopo la fondazione della loro azienda, la coppia di imprenditori cominciò a scrivere un piccolo breviario che rendesse più semplice lo spostamento degli ancora pochi automobilisti francesi. Con i primi modelli sperimentali dell’automobile era davvero un’avventura viaggiare ed era un evento raro incontrare altri piloti. Così nel 1900 i due fratelli, in occasione dell’Esposizione Universale, pubblicarono la prima edizione del libro dando vita alla storia della Guida Michelin.
Gratis con gli pneumatici
Stampata inizialmente in 35.000 esemplari la Guida Michelin era offerta gratuitamente con ogni acquisto di pneumatici. In un’epoca in cui gli spostamenti su strada erano ancora difficoltosi la Guida Michelin proponeva una lista di meccanici, medici, mappe stradali e piante delle maggiori città, informazioni turistiche e consigli pratici.
Il miglior consiglio pratico
La guida conteneva infatti informazioni e indirizzi sparsi in 2000 località e l’indicazione del numero degli abitanti residenti. Sulla guida veniva inoltre ovviamente spiegato… come cambiare uno pneumatico!
Le stelle e l’ispettore
La guida diventò indirettamente uno strumento pubblicitario visto che nel 1926 iniziò ad evidenziare gli indirizzi di alta cucina contrassegnandoli con una stella. Dopo 5 anni venne introdotta la scala attuale, da una a tre stelle. E nacque la figura dell’ispettore.
Lavorando rigorosamente in incognito, in modo indipendente e senza possibilità di offrire servizi a pagamento, l’ispettore assicurava la veridicità delle informazioni relative a prezzi e bontà del cibo recensito.
Le guide causa dell’invasione della Francia…
Diventata sempre più precisa, più metodica e più attenta, la Guida Michelin nel 1940 facilitò l’invasione della Francia! È guida alla mano infatti che i tedeschi della prima linea nel Blitzkrieg furuno aiutati in quest’impresa.
… e dell’avanzata degli alleati
Memori di come andò in quell’occasione i francesi distribuirono allora nel 1944 una guida con le mappe completamente sbagliate per rallentare gli invasori. Si stima che questo trucchetto abbia facilitato enormemente le cose agli americani, confondendo i soldati tedeschi già in preda al panico per la loro avanzata fulminea.
L’edizione italiana
Ma quando arrivano le Guide Michelin in Italia? Ufficiosamente nel 1956, ufficialmente nel 1957. La prima edizione è infatti una valutazione sommaria di alcune zone del Settentrione. Il sottotitolo della Rossa è allora “Dalle Alpi a Siena“, più sotto non si va.
Per capire questa mancanza bisogna tornare però alle origini della guida, che era soprattutto un opuscolo per viaggiatori su strada: e l’Italia del 1957 non ha di fatto strade percorribili al di sotto della Toscana!
La bocciatura
La prima volta che le Guide Michelin vengono nominate sui media nazionali è nientemeno che ad opera di Dino Buzzati (Dino Buzzati Traverso, 1906-1972) che sul Corriere della Sera nel 1961 ne parla nel pezzo dedicato alla Guida ai ristoranti e trattorie d’Italia. Si tratta di una bocciatura piena, premonitrice della storica querelle tra cucina italiana e francese.
Il riscatto
Nel 1970 sui giornali si riportano, finalmente, un po’ di numeri: in Italia ci sono 177 ristoranti con una stella e 13 con due. Ma solo nel 1985 arriverà il primo riconoscimento a tre stelle sul suolo italico: si tratta del ristorante di Gualtiero Marchesi (1930-2017) in via Bonvesin della Riva a Milano.
Recensioni memorabili
La storia ci racconta di polemiche derivanti il suo declassamento dopo il trasferimento ad Erbusco e la domanda polemica di esclusione dalla guida nel 2009. Sono state molte in realtà le critiche che la guida ha attirato per il modo in cui dall’alto del suo prestigio ha sempre deciso di togliere e attribuire le agognate stelle. Che restano ancora il più grande sogno di ogni chef, anche se per i comuni mortali, clienti o cuochi che siano, oggi contano piuttosto le stellette di Tripadvisor, le cui recensioni spesso sono motivo di grande ilarità.