Tom Wesselmann. After Matisse
Ultima settimana per visitare al Musée Matisse di Nizza la mostra Tom Wesselmann. After Matisse, aperta fino a lunedì 29 maggio 2023.
Tom Wesselmann (1931-2004), l’artista americano che negli anni 60 divenne uno dei principali esponenti della Pop Art – nonostante abbia sempre rifiutato questa definizione – trasformò i generi tradizionali della pittura (nudo, natura morta e paesaggio) in modo innovativo, attraverso il collage, il cambiamento di scala e l’incorporazione di oggetti nelle opere.
Il percorso di Tom Wesselmann
Nel 1961 attira l’attenzione del mondo dell’arte quando inizia la serie Great American Nudes nella quale combina oggetti eterogenei come bandiere americane, ritratti storici, pagine di riviste e poster e li assembla con tecniche diverse. Nello stesso anno al MoMA assiste all’esposizione relativa alle gouches ritagliate di Matisse.
Inizia a esplorare nelle sue opere il mondo della tridimensionalità già nel 1966, quando con Great American Nude #82 usa del plexiglass dipinto per modellare la figura femminile. A questi anni risalgono anche i suoi primi lavori in negativo, in cui ritaglia le parti piene per lasciare solo le linee di demarcazione delle figure.
Gli anni 70 e 80 vedono l’espandersi delle sue nature morte monumentali e le sperimentazioni con il metallo, in cui continua a esplorare l’uso degli spazi in negativo. In essi utilizza una tecnica di ritaglio al laser che perfeziona sempre di più mano a mano che le tecnologie glielo permettono.
Negli anni 90 e 2000 torna all’astrazione e ai nudi di Matisse, di cui a modo di visitare, tra la fine del 1992 e l’inizio del 1993 la retrospettiva organizzata dal MoMA. Nel 2000 dipinge Blue Nude, di cui realizza una serie di versioni in alluminio, largamente ispirato all’opera omonima di Matisse.
Dal 2002 al 2004 inizia la serie Sunset Nudes con la quale torna a una forma di classicismo ispirata a Matisse, al quale paga i diritti per poter integrare alcune sue opere nei suoi dipinti.
Tom Wesselmann. After Matisse
L’esposizione al Musée Matisse di Nizza, attraverso una selezione di 41 sue opere è l’occasione per esplorare l’ammirazione di Wesselmann per questo artista, che fu un suo punto di riferimento centrale per la ricerca dell’efficacia visiva e per la saturazione dell’immagine.
La sua ammirazione per Matisse si esprime a partire dai suoi primi collage del 1959 fino alle ultime opere degli anni 2000, che integrano l’opera di Matisse per citazione diretta o per suggestione.
La mostra riunisce quattro grandi sezioni di opere che testimoniano di questo dialogo tra l’artista pop americano e Henri Matisse: i collage, i Great American Nudes, gli Steel Drawings e i Sunset Nudes.
Steel Drawings
Negli anni 80 Henri Matisse è onnipresente nell’opera di Wesselmann. Sono gli anni in cui utilizza soprattutto il processo dello steel drawing per realizzare disegni in alluminio o acciaio ritagliato. Sfrutta in essi la libertà e la fluidità del tratto del pennarello poi ingrandito da un proiettore per essere ritagliato al laser. Questa riflessione genera Blue Dance in cui si indovina il cerchio di danzatori della celebre Danza di Matisse oggi all’Ermitage.
In una serie di disegni realizzati con questa tecnica delle opere di Matisse appaiono sullo sfondo più o meno riconoscibili.
Great American Nudes
Dopo aver iniziato negli anni 60 la celebre serie Great American Nudes , Wesselmann continua a interessarsi all’artista francese attraverso il tema del nudo in interno domestico.
Sunset Nudes
Verso la fine della sua vita Wesselmann realizza una serie di dipinti che sono il suo ultimo omaggio a Matisse, i Sunset Nudes.
L’esposizione permette anche di rileggere in modo diverso l’immagine dell’odalisca di Matisse, che ispirandosi ad un esotismo da rappresentazione cinematografica o da music hall più che al modello orientale classico, permette a Wesselmann di trasformarla in icona pop.