cappella del rosario
Art

La Cappella del Rosario a Vence

A Vence, a poca distanza dalla città storica, si trova la Cappella del Rosario, chiamata anche Cappella Matisse, dal nome dell’artista che l’ha ideata, progettata e decorata nella sua interezza. La pianta, le vetrate, le ceramiche e gli oggetti di culto sono il risultato di un progetto a tutto tondo che Henri Matisse definì l’apice della sua creazione artistica. Questo edificio religioso contiene importanti sue opere, tra cui le vetrate composte da motivi vegetali gialli, verdi e blu che permettono ai raggi del sole di penetrare e illuminare i suoi grandi dipinti a linee nere su ceramica bianca che rappresentano la Via Crucis, la Vergine con il Bambino e San Domenico.

Matisse a Vence 

Henri Matisse (1869-1954), capofila del fauvismo, il movimento d’avanguardia che rivoluzionò la pittura attraverso il colore, abitò a Vence dal 1943 al 1949, in fuga dai rischi dei bombardamenti a Nizza. Matisse aveva avuto come modella una giovane donna, Monique Bourgeois, che nel 1942, quando l’artista abitava al Régina a Nizza, era stata sua infermiera dopo un difficile intervento chirurgico. Monique nel 1946 divenne Suor Jacques-Marie presso le Suore Domenicane di Vence e continuò a visitare il pittore per prendersi cura di lui. Nell’agosto del 1947 informò Matisse del suo desiderio di far decorare l’oratorio, che fino ad allora era stato allestito dalle suore in una semplice stanza del loro convento.

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La progettazione della Cappella del Rosario

Matisse decise allora che ne avrebbe realizzato dapprima le vetrate e in seguito l’intera cappella. Nel suo progetto fu consigliato dagli architetti Auguste Perret e Milon de Peillon e beneficiò dell’aiuto e dell’abilità di artigiani locali. Al suo ritorno al Regina nel 1949 trasformò il suo vasto appartamento in uno studio sulle cui pareti collocò i suoi modelli, per lo più in formato reale.
La prima pietra della cappella fu posata il 12 dicembre 1949 dal vescovo di Nizza Rémond, che la consacrò il 25 giugno 1951. In assenza di Matisse, troppo stanco per partecipare all’inaugurazione, il vescovo lesse una sua lettera: “Quest’opera mi ha richiesto quattro anni di lavoro esclusivo e assiduo ed è il risultato di tutta la mia vita attiva. La considero, nonostante tutte le sue imperfezioni, il mio capolavoro”.

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La Cappella del Rosario

La cappella è modesta e poco visibile dall’esterno. Solo il tetto di tegole bianche e blu distribuite secondo un disegno di Matisse e la croce in ferro battuto, alta tredici metri con mezzelune e fiamme dorate, permettono di notarla dalla strada che la costeggia.
L’interno della cappella esprime semplicità, luminosità, spazio, equilibrio e purezza. Il colore bianco delle pareti e delle ceramiche che le rivestono è come uno schermo per i raggi di sole che entrano dalle vetrate colorate e dipingono forme cangianti a seconda dell’ora del giorno e dell’intensità della luce esterna.

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Le vetrate

Le vetrate sono in effetti le vere creatrici dello spazio in questo luogo. I colori che vengono proiettati grazie ad esse sul pavimento, sulle pareti e sugli oggetti immergono lo spettatore nel cuore di un dipinto. La piccola cappella è trasfigurata e lo spazio sembra non avere limiti.
Dietro l’altare si trova l‘Albero della vita, con un cactus fiorito, simbolo di resistenza e di forza vitale. Quindici finestre laterali altre e strette sono invece decorate con foglie di palma. La tavolozza è ridotta a tre colori: blu oltremare e verde bottiglia trasparenti e un giallo limone smerigliato. Il giallo rappresenta la luce del sole e di Dio, il verde la natura e il blu il cielo del Mediterraneo.

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Le ceramiche

Le pareti della sala centrale sono adornate da creazioni ceramiche. Si tratta di piastrelle di terracotta smaltata bianca dipinte con disegni filiformi neri, che rappresentano l’essenzialità dello spirito. Matisse scelse di raffigurare San Domenico e la Vergine in Maestà in tutta semplicità come una sorta di meditazione. In una terza ceramica creò la sua Via Crucis, impetuosa e drammatica. All’esterno, sopra la vetrata dell’Albero della Vita, un timpano in ceramica raffigura la Vergine che offre il suo Figlio al mondo. 

Gli arredi e le casule

La cappella è in un certo senso il culmine di tutta la sua ricerca artistica, un’opera d’arte totale, poiché egli ha pensato a ogni elemento: dall’architettura all’arredamento, dalla scelta della pietra da costruzione agli oggetti di culto.
L’altare, rivolto a est, è al centro dello spazio e si affaccia sulle due navate. Grazie al suo orientamento funge da perno simbolico attorno al quale ruotano lo spazio del santuario e la navata dei laici. Anche gli oggetti liturgici, i candelieri e il candelabro pasquale, il ciborio e le tovaglie esprimono serenità e raccoglimento. Il crocifisso, fine come i candelieri, non lascia spazio alla sofferenza o alla pesantezza.

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Il museo della Cappella del Rosario

Nello spazio del museo attraverso il quale si accede alla cappella sono esposti tutti i lavori preparatori di Henri Matisse: disegni, incisioni, modelli, foto, testi e i paramenti liturgici. Ogni paramento liturgico è costituito da un insieme di vesti e accessori dello stesso colore, tra cui una casula, una stola e un manipolo, un velo per il calice e un burello, posto sull’altare. I modelli sono realizzati in gouache ritagliata e i sei colori corrispondono a quelli tradizionali che cambiano a seconda dei diversi tempi liturgici dell’anno.

Consultate il sito della cappella per conoscere gli orari e le modalità di visita.

“Ho sempre cercato di nascondere i miei sforzi, ho sempre voluto che le mie opere avessero la leggerezza e l’allegria della primavera che non lascia mai sospettare il lavoro che è costato”.
(H. Matisse 1948)

Matisse muore a Nizza il 3 novembre 1954 e viene sepolto nel cimitero di Cimiez. Suor Jacques-Marie muore nel settembre 2005 ed è sepolta a Vence.