Julia Ibbini
Art

Julia Ibbini, algoritmo e tradizione che ricamano l’arte

Julia Ibbini è un’artista di origini giordane e britanniche che ha fatto degli Emirati Arabi Uniti la sua casa. Qui ha incontrato Stéphane Noyer, un informatico appassionato di geometria computazionale, con cui collabora dal 2017.
I loro lavori sono intricati e bellissimi merletti realizzati con un mix di arte contemporanea, design e ingegneria. 

Julia e Stéphane si concentrano prevalentemente su materiali come la carta, i legni impiallacciati o la madreperla – selezionati per le loro qualità delicate e tattili – che vengono poi stratificati e collegati tra loro utilizzando un complesso metodo di collage, con progetti unici che richiedono fino a un anno per essere completati.

Julia Ibbini

Algoritmi…

La coppia utilizza un algoritmo per creare modelli in 3D che vengono replicati in ogni opera. Partendo da disegni fatti a mano, la cui complessità visiva è ottenuta grazie alla ripetizione di motivi semplici, la forma viene riprodotta su carta, cartoncino o legno. Utilizzando una macchina ad alta precisione, questi modelli vengono poi tagliati al laser o stampati in 3D e poi incollati a mano per creare pezzi unici.

Anche se utilizziamo ampiamente le macchine durante il processo di produzione, i pezzi partono sempre da elementi disegnati a mano e il risultato finale è sempre assemblato a mano, il che può richiedere centinaia di ore e tanta abilità quanto il resto del processo. Voglio che il lavoro abbia quell’elemento di artigianalità, che ci sia la mano di qualcuno. C’è qualcosa di molto bello in questo.

Julia Ibbini
Julia Ibbini

…pattern organici…

Alcune opere contengono migliaia di pezzi singoli e richiedono fino a sei mesi per essere completate.
In questi pattern che si ripetono è facile riconoscere gli stessi elementi ricorsivi che sono alla base delle strutture organiche.

Julia Ibbini

…e tradizione

I vortici floreali e le anse dei motivi arabescati che la sua arte riproduce sono gli stessi che si ritrovano anche nella tradizione islamica, nei disegni dei tappeti persiani antichi, nelle foglie a spirale che drappeggiano il Grand Bazaar di Istanbul.

Sono come un linguaggio visivo che si tramanda – dice l’artista visiva e designer – la simmetria e la ripetizione. Ne esce fuori questa bellezza.

Julia dedica molto tempo alla ricerca delle origini dei diversi motivi ornamentali e di come questi si siano spostati nel tempo attraverso le culture e i continenti grazie al commercio o allo scambio di idee. Spesso combina ornamenti, motivi o disegni di origini diverse in un unico pezzo. 

Mi affascina la creazione di complessità visiva attraverso la ripetizione di motivi, la costruzione geometrica elaborata o l’accumulo di dettagli ornamentali. Sono attratta dal contrasto tra l’intricatezza visiva e i principi di costruzione sottostanti al linguaggio dei modelli; come la complessità possa emergere da regole semplici o, al contrario, come costruzioni complesse possano risultare in opere che appaiono semplici o più minimali.

Lei e Stéphane hanno applicato il loro linguaggio visivo a questi antichi motivi. I loro lavori sono talvolta composti da otto strati, alcuni dei quali suddivisi in mille pezzi, assemblati diligentemente con uno spillo e della colla. I suoi vasi che si attorcigliano come forme organiche sono composti da fino a 350 strati di carta.

Symbio Vessels

Si tratta dei Symbio Vessels, una serie  di vasi che si snodano dalla base all’imboccatura secondo uno schema definito algoritmicamente, ma che si ispira a strutture organiche che imitano la botanica.
I singoli elementi arabescati vengono prima disegnati a mano e poi perfezionati con strumenti di progettazione digitale. Il profilo tridimensionale dell’oggetto finale viene creato utilizzando un software di progettazione parametrica interattiva personalizzato.
Ognuno delle centinaia di archi così calcolati viene tagliato al laser in parti fisiche di carta o cartoncino da assemblare e incollare interamente a mano, impiegando fino a 200 ore solo per la parte di costruzione di un singolo vaso.

Julia Ibbini

Le opere in legno

Negli ultimi anni, la ricerca di nuovi materiali li ha portati a lavorare con legni impiallacciati sottili come carta. Attraverso una costante sperimentazione hanno escogitato modi per stratificare e curvare sezioni finemente tagliate in forme scultoree.

La stella a 8 punte è uno dei primi elementi geometrici utilizzati nel design islamico e si può far risalire al IX secolo. Ci siamo sentiti attratti dalla bella semplicità di questo motivo e dalle possibilità di creare un pezzo visivamente intricato utilizzando un motivo familiare e riconoscibile in modi non tradizionali.

Ogni sezione dell’opera è composta da numerosi pezzi tagliati al laser individualmente e accuratamente suddivisi per essere stratificati e assemblati come un’opera senza soluzione di continuità, arricchita da decine di pezzi di intarsio di madreperla.
Recentemente hanno iniziato a lavorare su nuove forme scultoree utilizzando motivi familiari riconoscibili negli antichi tappeti persiani. 

Julia Ibbini

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