Art without intent, ovvero l’arte senza volerlo. La magia degli oggetti trovati
C’è qualcosa di sorprendente e poetico in un oggetto trovato di cui non si conosce la storia. Una dissonanza tra la sua forma che è visibile qui ed ora e la sua funzione spesso irriconoscibile liberata dal tempo e dallo spazio.
L’oggetto trovato diventa qualcosa di illeggibile anche quando lo riconosciamo, perché una volta separato dal suo progetto ci appare estraneo.
Antico come la coscienza umana, il nostro apprezzamento istintivo verso gli oggetti trovati è un muscolo artistico latente in tutti noi.
È proprio grazie al fatto di essere liberato dalla forma e dal significato originario, è proprio perché la casualità ha dirottato il suo viaggio inizialmente dall’apparenza sensata, che l’oggetto trovato può essere assimilato all’arte. È, appunto, arte senza intenzione.
Art without intent
Art without intent è un progetto collaborativo che incarna un modo di guardare alla cultura materiale storica.
Nel marzo 2022 un gruppo di nove antiquari e mercanti d’arte ha curato per la prima volta la mostra Found Object nel Lower East Side a New York. Una seconda edizione vedrà 18 espositori presentare la loro “arte senza intenzione” dal 24 al 26 marzo 2023 sempre a New York.
Il materiale, imprevedibile e vario, viene presentato inalterato, ogni pezzo viene offerto senza spiegazioni e così come è stato trovato dal suo curatore e tutti gli oggetti sono disponibili per la vendita.
Found Object
Un oggetto trovato è qualcosa di fuori controllo.
Trasformato fisicamente e fuori dal suo contesto, un oggetto trovato può avere la stessa forza estetica e concettuale dell’arte convenzionale. Ma senza un motivo artistico né un significato oggettivo è come se rimanesse in attesa di tendere un’imboscata all’immaginazione.
L’arte senza intenzione nobilita il casuale, celebra l’anonimo e abbraccia il soggettivo, consentendo agli individui di vedere l’arte dove meno si aspettano di trovarla.
Esplorate il sito di Art without intent e seguitene l’account Instagram.