Il Museo Renoir à cagnes-sur-mer
Il Musée Renoir si trova a Les Collettes, nei pressi di Cagnes-sur-mer, nel cuore di una magnifica tenuta coltivata a ulivi e agrumi, da cui si può ammirare un superbo panorama che si estende fino a Cap d’Antibes.
È la casa in cui il pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir si stabilì con la moglie e il figlio Claude nel 1908 dopo essersi trasferito dal nord della Francia perché il clima mite recasse beneficio all’artrite reumatoide che l’aveva colpito. Progettata dall’architetto nizzardo Jules Febvre in modo che fosse adatta ai suoi problemi di mobilità, vi fecero visita artisti come Rodin, Matisse, Picasso, Monet e Modigliani. L’artista vi abitò fino alla sua morte, avvenuta nel 1919.
Il museo offre ai visitatori la possibilità di rivivere l’atmosfera in cui Renoir visse alla fine della sua vita. Esso presenta, oltre a luoghi intimi carichi di emozioni (studio, cucina, bagno, camere da letto, giardino), una collezione di opere eccezionali, alcune delle quali di proprietà del comune, altre depositate da musei nazionali e locali e da collezioni private.
La tenuta di Les Collettes
Renoir (1841-1919) scoprì la Costa Azzurra nel dicembre 1882, mentre si recava in Italia con Aline Charigot, sua futura moglie. Quindici anni dopo, quando per motivi di salute cercava la mitezza degli inverni mediterranei, scoprì Cagnes, Grasse e Cannes. Alla fine si stabilì a Cagnes. Dopo aver perlustrato i dintorni scelse per stabilirvisi la tenuta di Les Collettes, una fattoria coltivata con ulivi secolari, aranci e pini a ombrello, alla ricerca di motivi per i suoi dipinti. Situata su una collina di Cagnes, gode di un panorama eccezionale, che abbraccia il borgo medievale di Haut-de-Cagnes, il mare e il Cap d’Antibes.
Conquistato dalla magia del luogo, Renoir lo acquistò nel 1907 per salvare gli ulivi che rischiavano di essere abbattuti. Nel 1914, la tenuta del pittore, che si estende per oltre 8 ettari, è costituita da un giardino e da terreni destinati all’agricoltura. La raccolta delle olive, la raccolta dei fiori d’arancio, la coltivazione della vite e l’orto scandiscono il ritmo della vita quotidiana. È questa natura agricola e autentica che piace a Renoir e che egli ama rappresentare nei suoi dipinti.
Sebbene fisicamente indebolito, Renoir mantenne intatta la sua vitalità creativa e continuò a lavorare. Parallelamente all’attività di pittore, comincia a dedicarsi alla scultura collaborando con il giovane scultore Richard Guino.
La collezione del Museo Renoir
L’edificio è diventato un museo nel 1960. Attualmente 12 stanze sono aperte al pubblico. In esse tutto è rimasto intatto, nello stato in cui era quando vi viveva il pittore. I suoi mobili, i suoi oggetti e una copiosa documentazione fotografica ne restituiscono in maniera autentica l’atmosfera.
I quindici dipinti di Renoir presentati nella casa offrono una panoramica di tutti i temi cari al pittore: il nudo (Le Cariatidi, Le Grandi bagnanti), il ritratto (Coco che legge, Madame Pichon), il paesaggio, in particolare tre paesaggi dipinti nel giardino di Les Collettes o nei dintorni (La fattoria, Paesaggio a Les Collettes e La valle della Cagne e lI baou di Saint Jeannet). La collezione è stata arricchita anche da dipinti di altri pittori. Tra gli artisti che soggiornarono regolarmente a Les Collettes c’è Albert André, cui il museo rende omaggio esponendo otto dipinti. Infine, tra gli omaggi resi a Renoir da artisti più giovani, spicca l’interpretazione de Il ballo al Moulin de la Galette di Raoul Dufy.
È presente anche una sorprendente collezione di ben 40 sculture frutto del lavoro congiunto di Renoir e degli scultori Richard Guino prima e Louis Morel poi. Vi sono anche numerosi archivi personali e ceramiche firmate dal figlio Claude.
La ristrutturazione
Dopo una completa ristrutturazione nel 2013, il Musée Renoir offre ai visitatori la possibilità di riscoprire il sito come Renoir lo conosceva. Un nuovo edificio ospita i servizi di accoglienza e il piano terra della casa è stato trasformato in uno spazio espositivo permanente dedicato alla scultura. Nel 2019 è stato restituito al pubblico anche l’atelier del giardino, trasformato in spazio dedicato ai bambini ed esposizione didattica permanente dedicata a Renoir e alla sua pittura.
Il giardino
Ma è soprattutto passeggiando tra gli olivi centenari del parco che si può vivere quella stessa ispirazione che ha mosso lo spirito dell’artista.
Si tratta di 3 ettari di oliveto, riconosciuto Rifugio LPO (Ligue pour la protection des oiseaux). Trentasei specie differenti di uccelli sono state recensite nel parco.
Il giardino è inoltre teatro di manifestazioni cittadine en plein air.