David Popa, una conversazione con l’effimero naturale

David Popa è un artista nato e cresciuto a New York e attualmente residente in Finlandia. Suo padre Albert Popa è stato uno dei primi writer di New York e gli ha insegnato la pittura tradizionale in giovane età. Il suo interesse per la Street Art contemporanea è stato il catalizzatore del suo lavoro attuale.
Nelle sue opere utilizza pigmenti naturali mescolati con l’acqua di sorgente per creare opere effimere e site specific, che vengono poi catturate dall’occhio di un drone. Le opere su larga scala che Popa dipinge, per lo più su isole della regione nordica, sono documentate e ritratte attraverso fotografie, cortometraggi e, più recentemente, come NFT.

Utilizzando pigmenti naturali come il carbone, le terre e le conchiglie macinate, parte dalle stesse materie prime che sarebbero state usate nelle pitture rupestri di 40.000 anni fa. Il risultato è un lavoro che sembra rivelare una vita latente, in attesa di essere scoperta. Questa scoperta tuttavia è incredibilmente breve, poiché alcune opere si dissolvono nella natura nel giro di pochi giorni o pochi mesi.
Anche mentre l’opera viene creata e documentata spesso si verificano eventi che intervengono nell’atto creativo: escrementi di uccelli che appaiono come pennellate dinamiche, maree mutevoli che rivelano nuovi strati di roccia, luci variabili che illuminano varie superfici e persino tempeste che lavano via l’opera in modo significativo. 

Se le foto delle sue opere attestano il lirismo di questi enormi affreschi naturali, i video che crea per accompagnarne la realizzazione prendono la forma di intensi poemi epici che inseriscono l’essere effimero dell’uomo nel grande ciclo della natura e dell’universo.

Fractured

Realizzato su diverse lastre di ghiaccio nel sud della Finlandia, utilizzando solo terra, carbone e acqua di sorgente.
Si tratta di una serie di ritratti dipinti su lastre di ghiaccio fratturate che sono durate solo per un breve periodo di tempo. Durante il progetto il ghiaccio si è rotto in modo del tutto imprevedibile tanto da far dubitare all’artista se valesse la pena di continuare il lavoro.

Dal nostro punto di vista non si riesce mai a decifrare il caos, ma da un’altra prospettiva i frammenti racchiudono una bellezza e un’armonia altrimenti impercettibili.
Qui il suggestivo video che documenta l’opera nel suo (dis)farsi

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