1981. Bia è il primo anime del filone streghette ad arrivare in Italia, con un lato sexy che porterà anche alla censura
Bia, la sfida della magia (Majokko Megu-chan) è un anime trasmesso per la prima volta in Giappone dal 1974 al 1975. Noi lo ricordiamo soprattutto per la sigla della versione italiana, che con il suo scioglilingua “B e A, B e E BA-BE, B e I BA-BE-BI, B e O BA-BE-BI-BO, B e U BU-BA-BE-BI-BO-BU” era diventata un tormentone. Ma anche per il fascino sottilmente sexy della protagonista. Il cartone infatti utilizzava spesso fanservice, indulgendo a mostrarla in abbigliamento intimo e situazioni imbarazzanti.
Il cartone animato e il manga
Realizzata da Toei Animation nel 1974. Furono 72 gli episodi mandati in onda in Giappone, parallelamente alla pubblicazione del manga firmato da Tomo Inoue e Makiho Narita (1945). Il character design della serie era di Shingo Araki (1938-2011), mostro sacro del settore che ha lavorato a decine di serie classiche, tra cui Goldrake, I Cavalieri dello Zodiaco e Lady Oscar.
Majokko: le streghette figlie di Samantha
Bia fa parte del filone di anime del genere majokko, ovvero “streghette”. Un genere nato dalla popolarità della sitcom USA Vita da strega (Bewitched, che aveva a sua volta generato il clone Strega per amore/I Dream of Jeannie).
In Italia, censura…
Bia, la sfida della magia fu trasmessa in Italia per la prima volta dal 2 marzo 1981 su Rai 2 per un totale di 64 dei 72 episodi originari. Otto episodi furono infatti censurati perché considerati troppo cupi e non adatti a un pubblico infantile, trattando temi violenti, a volte legati al suicidio.
Per la versione italiana i dialoghi sono stati adattati da Gabriele Mattioli e Fabio Traversa (1952).
…e nomi cambiati
Molti nomi vennero modificati nella nostra lingua. La protagonista infatti si chiamava originariamente Megu e la sua antagonista Noa, Non. Venne cambiato anche il cognome della famiglia di Bia: da Kanzaki a Japo, parola con cui probabilmente si voleva richiamare il Giappone. Choo-san è stato adattato in Ciosa, Kurou (letteralmente “corvo”) divenne Cra Cra e la gatta Furu Furu, Fru Fru.
L’arrivo di Bia
La serie inizia con la scena di Bia che scende sulla Terra direttamente da un altro pianeta con l’aiuto di un ombrello. La quindicenne dai capelli rossi è una strega inviata sulla Terra per completare il suo apprendistato e diventare la regina delle streghe. L’arrivo è tutt’altro che lieve, quasi a sottolineare le prove che l’attenderanno qui. Precipita infatti prima su un aereo e poi addosso a un vigile che dirige il traffico, provocando da subito una grande confusione.
I Japo…
Bia trova però la strada per arrivare a quella che sarà la sua casa. Mami, quella che diventerà la sua madre terrestre, è in realtà a sua volta una strega che, innamoratasi di un umano, ha deciso di restare sul nostro pianeta. Papi Japo e gli altri figli Rabi e Apo, sono stati stregati per far loro credere che Bia sia la loro sorella maggiore che rientra da un viaggio all’estero.
…e la vita familiare difficile
La vita di Bia in questa famiglia è molto difficile. La strega deve abituarsi al rapporto con i terribili fratellini acquisiti e alle ramanzine del padre, cercando man mano di comprendere il significato della parola amore.
Noa, l’antagonista
Bia non è la sola pretendente al trono di regina delle streghe. Noa, l’acerrima rivale della protagonista fa la sua apparizione direttamente dal mare e sfida Bia, annunciandole che sarà lei a salire al trono. Ha il via il primo di una lunga serie di scontri che si avvicenderanno nel corso dei 72 episodi.
Noa è stata ugualmente affidata a una strega, Kilia. Anch’essa è da tempo sulla Terra per aver sposato un umano, ma questo matrimonio non è felice.
Gli altri personaggi
Sulla Terra arriva anche Ciosa, un mago speditovi dall’attuale regina delle streghe per sorvegliare Bia e Noa. Assieme ai suoi scagnozzi Fru Fru e Cra Cra cercherà di sabotare entrambe, ma sempre senza successo. Ogni comparsa del personaggio è accompagnata da cadute e gaffe, tutti fattori che riescono a renderlo simpatico nonostante le sue intenzioni maligne e spesso perverse. È infatti molto sensibile al fascino femminile e non perde occasione per spiare Bia e sorprenderla in momenti inopportuni.
I doppiatori
La voce italiana di Bia era di Cinzia De Carolis (1960). Tra le altre inconfondibili voci italiane dell’anime: Marco Guadagno (1960) Rabi, Renzo Stacchi (1944) papà Japo, Liliana Sorrentino (1954) Noa, Nino Scardina (1936) Cra Cra, Susanna Fassetta (1961) Fru Fru.
La sfida di Bia
Man mano che prosegue il suo tempo sulla Terra, Bia inizia ad affezionarsi alla sua famiglia adottiva e a farsi degli amici. In particolare si innamora di Dany Hamilton, un biondo tennista che ricambierà i suoi sentimenti, ma dovrà lasciarla a causa del trasferimento di suo padre. Non è la stessa cosa per Noa che è fredda e spietata. La difficoltà di adattarsi agli umani la scoraggia al punto di farle pensare di abbandonare la sfida con Bia e tornare sul suo pianeta. Episodio dopo episodio impara però ad essere leale con la sua rivale, arrivando a salvare lei e i suoi amici in più di un’occasione.
Il finale…
Al 71º episodio siamo a settembre ma nevica come fosse pieno inverno. La colpa è della strega Saturnia, una terza e spietata pretendente al trono delle streghe, che cerca di sbarazzarsi delle altre due con l’aiuto di Ciosa, che ambisce al posto di ministro al suo fianco. Bia riesce a distruggerla e subito dopo arriva una lettera che avvisa le pretendenti al trono di tornare nel mondo della magia.
…è un pareggio!
Qui la rivelazione inaspettata: la regina ha deciso che entrambe devono continuare il loro tirocinio, Bia perché ha scoperto l’amore per gli essere umani, Noa per il motivo opposto. Entrambe, quindi, ritornano sulla Terra. La sfida tra aspiranti regine si conclude, quindi, con una specie di pareggio.
Il filone delle antagoniste…
Molti spunti narrativi e temi, come la presenza di una rivale con poteri analoghi e affascinante quanto la protagonista, verranno riutilizzati tempo dopo dalla Toei per Sailor Moon.
…sexy
Bia nasce esplicitamente come personaggio sexy. È spesso in biancheria intima o alle prese con un bagno e viene spiata da diversi personaggi. Sono numerose le scene in cui indossa una vestaglia da notte trasparente e il fratellini Rabi le fa sempre degli scherzi con l’intento di svestirla, come togliere le coperte dal suo letto alla mattina o usare una canna da pesca per alzarle la gonna. Tanto che alcune delle scene originali sono state tagliate nella versione italiana.
I voyeurs
Rabi non è il solo voyeur con il quale Bia deve fare i conti: c’è anche Ciosa, che spende gran parte del suo tempo a spiare Bia e ad architettare mille piani per umiliarla pubblicamente.
Fanservice
L’idea della serie era di puntare a qualcosa di sexy e pieno di fanservice, prendendo spunto da un’altra serie animata Toei, Cutie Honey creata da Go Nagai (1945) nel 1973 e mai arrivata in Italia. Anche il vestito normalmente indossato da Bia costituiva lo spunto per vari fanservice, infatti aveva una gonna cortissima che in alcune circostanze si sollevava per mostrare l’intimo.
Bambole fumetti e videogame
Il successo di Bia in Italia è testimoniato dai tanti prodotti e gadget all’epoca in circolazione, come album di figurine, bambole e fumetti. Noi la ricordiamo però soprattutto per la sigla, quel ritornello che restava inciso nella memoria e che sembrava volerci insegnare uno strano alfabeto magico.
La sigla
La sigla italiana Bia, la sfida della magia è uno degli elementi che ha contribuito a rendere celebre il cartone animato. È stata scritta e cantata da Andrea Lo Vecchio (1942-2021) e interpretata da lui e da Giovanni Marrelli, con lo pseudonimo de I Piccoli Stregoni.
L’alfabeto di Bia
Registrata su etichetta Cetra, il singolo fu pubblicato con L’alfabeto di Bia sul lato b, basato sul ritornello della traccia portante. Questa sigla è stata l’unica per tutte le edizioni e le repliche italiane avvenute nel corso degli anni, dal 1981 ad oggi.