Art,  Ville de Nice

L’Artistique a Nizza, il circolo che ha chiuso il cerchio

A Nizza, al n. 27 di Boulevard Dubouchage dal 2019 è stato restituito alla sua vocazione originaria un luogo storico, da più di un secolo dedicato all’arte. Si tratta de L’Artistique, un circolo culturale nato nel 1895 che per quasi un secolo ha animato questi locali. Essi sono stati poi occupati per un paio di decenni dal Théatre de la Photographie et de l’image, ora Musée de la Photographie Charles Nègres, in  place Pierre Gautier.

L’Artistique è ora sede della collezione Ferrero, che raccoglie tra il resto molte opere degli artisti del movimento Fluxus, che negli ultimi anni di vita del circolo parteciparono alle sue attività. Ospita inoltre nel teatro annesso rappresentazioni e conferenze su vari temi ed esposizioni temporanee che animano la vita culturale cittadina. 

1895: nasce l’Intime-club

Nato nel 1895 dall’associazione di un gruppo di appassionati sotto il nome di l’Intime-club, il circolo avrà sede dapprima in una torretta della Jetée Promenade, poi in un locale nell’impasse Longchamp, all’epoca talmente sporco da essere chiamato “rue des ordures”.  Ma il loro progetto era limpido: far conoscere scrittori e artisti di talento. A quel tempo musicisti, pittori e autori letterari si facevano notare presentando le loro opere nei salotti della nobiltà o dell’alta borghesia. Si trattava dunque di un’idea nuova: creare un centro culturale per diffondere l’arte, un punto di ritrovo in cui cene e  balli, poco numerosi ma prestigiosi, ne rafforzassero la notorietà. 

Alla ricerca della sede perfetta

L’Artistique fatica un po’ a trovare la sua sede definitiva e dapprima, nel 1897, quando i locali dell’impasse Longchamp diventano troppo piccoli, si trasferisce nel Vieux-Nice, al 13 di rue Saint-François-de-Paule. 
Qui rafforza la sua fama di casa per le arti. C’è più spazio e cominciano ad essere organizzai i primi concerti – composti esclusivamente da opere dei membri del circolo – con inviti. Nel 1898 vi ha sede la prima esposizione d’arte fotografica presentata in provincia.
Nell’ottobre del 1900, il numero di membri aumenta di nuovo e il circolo passa al numero 14 di boulevard Victor Hugo, in una grande e bella villa con giardino. La nuova sede è sontuosa, è possibile organizzarvi grandi cene, conferenze e concerti con numerosi ospiti.  In questo inizio secolo i giornali parigini cominciano a parlare delle attività del circolo nizzardo. Massenet vi suona a volte il piano e vi si organizza un’ora di poesia alla settimana.
Ma la villa deve essere demolita e un ennesimo trasloco porta L’Artistique al 2 di place Grimaldi. Nel gennaio 1905 ha luogo la grande cena di inaugurazione ufficiale della nuova sede.

L’Artistique, museo e galleria

All’epoca, nonostante vari tentativi, Nizza non aveva un vero museo. È infatti solo nel 1920 che la città acquista la Villa Masséna sulla Promenade des Anglais per questo scopo. Si può capire dunque il successo dell’Artistique, che compensa questa mancanza organizzando grandi mostre e svolgendo il ruolo sia di museo che di galleria d’arte.
Per la mostra di Fragonard, nel 1908, il comitato organizzatore riuscì a riunire un centinaio di quadri prestati dai musei di Aix, Marsiglia e da privati. La stampa ne parlò con magniloquenza e furono contati 6.000 visitatori paganti.
L’inaugurazione fu un enorme successo: il pittore Renoir ebbe a commentare che non si potevano nemmeno vedere i quadri, letteralmente oscurati dalla folla. Nel 1909 si ebbe un successo ancora più grande per l’esposizione Ziem, di cui parlarono la stampa parigina e europea. Lo stesso anno vi viene organizzata una mostra di Alexis Mossa.

La sede di boulevard Dubouchage

È nel 1910 che L’Artistique si trasferisce infine nella sede di boulevard Dubouchage, proprio accanto al ristorante Coq d’or dove 15 anni prima era nata l’associazione. La sede fu descritta dal Petit Niçois “deliziosa, affascinante, meravigliosa, con interni eleganti e di gusto perfetto”. Nel 1920 L’Artistique conta tra i suoi membri Jules Chéret, Jules Massenet, Giacomo Puccini, Camille Saint-Saëns, Maurice Maeterlink, Félix Ziem e molti altri celebri artisti dell’epoca. La sala del teatro, inaugurata nel 1911, riceveva spesso la Comédie-Française, Colette e Maeterlink.

Gli anni 80: cosa resta de L’Artistique

Facciamo un salto al 1980 per trovare il circolo sopravvivere come sala da gioco. Il teatro rischia di essere ceduto come deposito di un grande magazzino, i nizzardi hanno dimenticato questo luogo.
Eppure negli anni 60 Ben (l’artista nizzardo Ben Vautier) aveva affittato la sala per delle serate. Si trattava delle performance di arte totale Fluxus, la maggior parte delle quali sono state immortalate dalle fotografie e dai film di Jean Ferrero, fotografo, collezionista e amico dell’École de Nice.
Nel 1986 la facciata rosa dell’immobile vede apparire una nuova insegna: Théatre de l’Artistique. La sala è dotata di una cabina con proiettore e di un grande schermo. Il seminterrato ospita atelier di artisti e il giardino riprende forma. Questa esperienza che consistette nel far rivivere L’Artistique attraverso forme d’arte contemporanee sembrava dimostrare che quel luogo non aspettava altro. Pittura, fotografia, scultura, musica, performance, cinema sono occasione di nuove esperienze finché, per mancanza di fondi il silenzio piomba di nuovo sull’associazione. Ancora una volta L’Artistique rischia di sparire. Negli scantinati alcuni artisti vivono e lavorano occupando i locali ai quali accedono dai giardini incolti.

Il Théâtre de l’image et de la Photographie

Nel 1994, dopo 99 anni di esistenza, l’esperienza de L’Artistique sembra concludersi. Le norme di sicurezza non erano più rispettate e il comune chiude la sala. Nel 1999, dopo i necessari lavori di ristrutturazione si decide di trasformarlo in uno spazio espositivo dedicato alla fotografia. Il Théatre de la Photographie et de l’Image occuperà i locali fino al 2016.

La rinascita de L’Artistique

Dalla sua riapertura nel dicembre 2019, L’Artistique ha ritrovato la sua vocazione multidisciplinare. Un luogo unico, con l’Espace Ferrero, che presenta esposizioni permanenti e temporanee di arte contemporanea, e il Centre d’Arts et de Culture, che offre un programma di rappresentazioni e conferenze. Un modello virtuale del centro d’arte è stato creato durante il lockdown dall’artista Patrick Moya per presentare la sua mostra, in attesa della ripresa delle visite.

L'Artistique
Jean Ferrero, ben

Jean Ferrero

Testimone privilegiato dell’avventura dell’arte contemporanea dalla fine degli anni 50, Jean Ferrero ha vissuto vicino agli artisti che ha collezionato ed esposto, tra cui Arman e César, di cui è stato non solo uno dei rivenditori ma anche un amico e un complice attivo nello sviluppo del loro lavoro. 
Egli ha donato una parte importante della sua collezione alla città di Nizza. Vi si trovano opere di Arman, Ben, César, ma anche di Robert Malaval, Claude Gilli, Bernar Venet, Serge III, Edmond Vernassa, Pierre Pinoncelli o Bernard Reyboz e Martine Doytier. Una collezione unica che testimonia un periodo glorioso dell’arte a Nizza.
A L’Artistique ogni mese una nuova opera della collezione è messa in evidenza e ne vengono rivelati tutti i segreti.