Le trappole per i pensieri di Francesco Vullo
Francesco Vullo è un artista italiano che nelle sue opere reinterpreta oggetti comuni. Affascinato dal potere simbolico che essi possono assumere, indaga la loro capacità di evocare sentimenti e scenari affettivi e di raccogliere e trasmettere ricordi.
All’inizio della sua carriera, ha lavorato come illustratore collaborando con agenzie pubblicitarie, riviste e case discografiche. Nel 2017 decide di avvicinarsi al mondo della scultura e produrre le sue prime opere materiche.
Oggi la sua ricerca artistica si concentra sullo studio dei materiali e sull’uso di elementi naturali o oggetti comuni come catalizzatori delle sue esplorazioni scultoree.
Nel processo creativo di Vullo, oggetti ordinari come rotoli di nastro isolante, pietre o seghe circolari perdono la loro funzione originale e generano nuove e inaspettate associazioni che sfidano la nostra percezione e ci offrono nuove chiavi di lettura della realtà. All’interno di questa dissonanza cognitiva le aspettative comuni vengono scardinate e ciò che di solito viene percepito come familiare diventa straniero.
Di origini siciliane, il forte legame con la sua terra ha ispirato diverse opere che indagano soprattutto le sfaccettature del delicato rapporto tra uomo e ambiente naturale. Pietre, tronchi e lastre di marmo dialogano con strutture in acciaio, strumenti di lavoro e altri utensili prodotti dall’uomo, creando un fragile contrasto tra natura e artificio che viene raccontato attraverso immagini surreali.
Nella serie Alterazioni ambientali, i tipici sassi smussati dal mare, che egli raccoglie dalle coste siciliane, vengono compressi da bande di plastica o strutture metalliche che ne alterano irreversibilmente le forme, creando un cortocircuito sensoriale che ci porta a mettere in discussione la vera consistenza delle pietre.
After the Night ruota intorno alla figura dell’artigiano e al valore delle tradizioni tramandate. Una sega circolare rotta, trovata per caso nell’officina di un fabbro, viene restaurata con la tecnica tradizionale giapponese del Kintsugi, simbolicamente associata alla rinascita. Le crepe sulla lama della sega vengono riparate e abbellite con lacca Urushi e oro 24 carati attraverso un processo lungo e meticoloso. Dietro la lama della sega sono incisi i due nomi dei precedenti proprietari, un dettaglio che ci racconta la storia e il viaggio dell’oggetto negli anni.
In Atto di fede (Tensione) un pezzo di nastro adesivo nero sostiene una lastra di cemento sospesa. La tensione del nastro sotto la massa dell’oggetto e l’attrazione gravitazionale originano una tensione emotiva poiché ci si aspetta che la composizione ceda da un momento all’altro.
In Ourself delle colonne di marmo travertino, simbolo di equilibrio, stabilità e sicurezza, sono avvolte da del nastro per imballaggio con la scritta FRAGILE, nastro adesivo che sembra quasi tenerle assieme. Due elementi coesistenti nella natura umana, forza e fragilità, diventano parte dello stesso oggetto, si integrano e si completano a vicenda.
Overthinking è una trappola usata per la caccia agli animali selvatici. La forma ricorda quella di un fumetto, di quelli che dovrebbero contenere i pensieri. La trappola diventa così la perfetta rappresentazione di uno stato mentale: un flusso costante e continuo di pensieri che mette la mente in uno stato di confusione.
Nella sua Bitter, Sweet, Heavy Time , una clessidra che rappresenta l’ineluttabilità del tempo, ha la campana inferiore intrappolata in un blocco di cemento. La sabbia che è già scesa rappresenta il passato, trasferito in uno spazio fisico che non si può cambiare, in contrasto con quell’oggetto che dovrebbe potersi capovolgere e resettare.
Secondo Francesco Vullo, ogni materiale ha la sua ragione d’essere, come i dettagli mai lasciati al caso. Ogni elemento ha qualcosa da raccontare, mentre la forma estetica contribuisce a definirne il contenuto e aggiunge valore: la bellezza.
La ricerca della bellezza è anche quello che fa attraverso l’account Instagram Blue Lemonade, dove condivide le creazioni che più lo ispirano nel campo delle arti visive.
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