Anni 70 e 80. Le pubblicità delle caramelle ne decantano ogni qualità disegnando una mappa dei costumi di quel periodo
Quanti sapori perduti possono celarsi in una caramella? Quanti ricordi in quei piccoli confetti che la nonna o la zia conservavano per offrirli agli ospiti e ai bambini in segno di affetto? Ripercorriamone alcuni attraverso le loro pubblicità che ci raccontano allo stesso tempo molte cose riguardo ai costumi dell’epoca e alla loro evoluzione negli anni.
Le caramelle al miele….
La Ambrosoli nasce negli anni 20 del secolo scorso come azienda comasca di produzione di miele. L’idea di inserire il dolce nettare come ripieno nelle caramelle viene piuttosto rapidamente al suo fondatore Giovanni Battista Ambrosoli.
….E la canzoncina melensa
La caramella al miele Ambrosoli e la sua variante Lattemiele ora le ricordiamo, oltre che per il gusto prevedibilmente stucchevole, anche per la canzone sdolcinata che accompagnava gli spot degli anni 70.
Il gadget vinile
“Bella, dolce cara mammina” cantavano delle voci infantili durante degli sketch animati in cui alla caramella veniva attribuito un chiaro valore di premio e ricompensa. La canzone, scritta da Franco Godi (1940), fu anche incisa su un 45 giri promozionale che è ancora possibile trovare in vendita su eBay.
Le rossa Rossana….
Se le Ambrosoli erano melense, il gusto particolare delle rosse Rossana era meno amato dai bambini. Composte da un guscio duro di caramello contenente una crema zuccherina alla mandorla e nocciola, Rossana era in realtà una caramella concepita per gli adulti.
….le caramelle dell’amore…
La Perugina aveva infatti creato questo prodotto come qualcosa di squisitamente femminile. Pensata per la seduzione e per celebrare gli anniversari con romanticismo, deve il suo nome alla dama Roxanne, amata di nascosto da Cyrano de Bergerac nell’omonima commedia di Edmond Rostand (1868-1918).
…a luci rosse!
I bambini amavano forse più giocare con il loro incarto trasparente, che posto davanti agli occhi, tingeva tutto di rosso!
…e il loro scioglilingua
“Dolce come l’amore” e “un amore di caramella” erano gli slogan non troppo ambigui che accompagnavano le prime pubblicità. Ma noi ricordiamo anche lo scioglilingua dello spot degli anni 80: “Le rosse Rossana rosseggiando qua e là, ingolosiscono i golosi con la loro rossa golosità!”
Zigulì, le caramelle sbarcano in farmacia
La lucida carta rossa e oro assimilava la caramella Rossana a un dono prezioso; le palline Zigulì invece erano vendute nei blister, come le medicine. Create dalla Falqui negli anni 60, per una precisa scelta commerciale sono da sempre vendute esclusivamente in farmacia.
L’ambiguità del confetto
Questo diede luogo all’epoca anche a un po’ di confusione, essendo le caramelle alla frutta e vitamine prodotte dalla stessa azienda del celebre confetto lassativo.
Tanta frutta vera…
La caramella Zigulì è stato il primo prodotto non medicinale ad essere venduto nelle farmacie e quello che ha liberato la caramella dall’essere considerata un puro capriccio zuccherino, visto che conteneva vitamine e… tanta frutta vera! La pubblicità dell’epoca insiste in modo martellante su quanto fosse “accorta” la mamma che, “scegliendo la sicurezza”, ai suoi bambini comprava le “palline” Zigulì.
…e tanto burro nelle caramelle Cubik Elah!
Quello delle palline Zigulì resta un caso isolato, ma se i tempi delle caramelle dietetiche sono ancora lontani, c’è comunque chi definisce le proprie come salutari. Secondo gli standard dell’epoca, ovviamente. Che consistevano nell’essere fatte con tanto burro, zucchero e latte! È così che venivano infatti pubblicizzate le toffee Cubik Elah.
Tutte le caramelle Elah
Le caramelle Elah le ricordiamo tutti, avendo spopolato anche nei decenni successivi in tutte le loro varianti, come la Kremliquirizia, quella al caramello, quelle alla frutta e le 900, alla menta e liquirizia. Esistono ancora, ma oggi il burro è stato sostituito da oli vegetali, per renderle più salutari. Secondo gli standard dell’epoca, ancora una volta.
Gli anni 80 e le allusioni sessuali
Concludiamo questo viaggio attraverso i vari modi di declinare la caramellosa dolcezza gettando uno sguardo sugli anni 80 e sul loro stile più glamour e spregiudicato, che si riflette anche nelle pubblicità delle caramelle.
Morbida la vita!
Come dimenticare Cannelle (Helena Viranin, 1959), che dagli spot delle Morositas ammiccava con tutta la sensualità delle sue forme, suggerendo quanto potesse essere “morbida la vita”?
La caramella che profuma… l’alito!
Sulla stessa scia lo spot della Mental, che si può dire essere stato il pioniere nell’uso dei doppi sensi in Tv. In esso un simpatico attore dall’accento siciliano declamava la battuta, divenuta in poco tempo un tormentone, “Io ce l’ho profumato… l’alito! E che avevi capito?”.