Anni 70. Si diffondono in tutte le case i cofanetti Sperlari, ma il regalo erano le caramelle o la scatola?
Ne abbiamo avuto tutti almeno uno in casa: era l’oggetto ideale per contenere bottoni, fermagli, fotografie, monete o bigiotteria. La genialità dei cofanetti Sperlari consisteva proprio nel trasformare in regalo il contenitore, oltre che il suo contenuto. E una volta sparite le celebri caramelle, il cofanetto restava a decorare gli appartamenti con le sue ricercate e sempre nuove fogge.
Sperlari: torrone e mostarda
Era il 1836 quando Enea Sperlari rilevava una drogheria a Cremona. L’intenzione era quella di produrre quelle che già da tempo erano le specialità tipiche della città, il torrone e la mostarda, per le quali sosteneva di avere una ricetta segreta. E di fatto furono talmente apprezzate da far sì che in breve tempo il marchio Sperlari si affermasse ben oltre il mercato locale: arrivò, primo tra gli imprenditori di Cremona, addirittura in America.
Il negozio Sperlari
Nel 1921 il negozio Sperlari ebbe il riconoscimento di diventare fornitore della Real Casa. Poco dopo, nel 1927 Carlo, il figlio di Enea, chiamò a dirigere il negozio Guido Cervi. La famiglia Cervi acquisirà in seguito l’attività del negozio Sperlari che tutt’ora continua a gestire con la licenza commerciale più antica di Cremona.
Le caramelle…
Le caramelle arrivarono alla Sperlari negli anni 50, dopo che, nel 1935, l’azienda era stata acquisita dalla Pernigotti. È proprio con questo nuovo prodotto che nacque anche l’idea, al tempo assolutamente innovativa, di far diventare le caramelle un vero e proprio oggetto regalo. Le caramelle in quegli anni erano molto apprezzate, ma in genere si vendevano sfuse o in bustine di carta; a volte, come i cioccolatini, in scatole di latta.
…sempre più preziose
Ed è forse proprio per rendere i bocconcini zuccherini prestigiosi quanto i cugini di cioccolata che venne sempre più impreziosita la scatola che li conteneva: questa diventò vieppiù elaborata, decorata e decorativa, un vero e proprio scrigno che rendeva le caramelle ancora più preziose. Il lucchetto di cui era fornita contribuiva a creare l’immaginario di un tesoro da custodire.
Milioni di cofanetti Sperlari!
Non si sa bene a chi fosse venuta l’idea, ma l’intuizione di far diventare la confezione stessa il gadget in regalo con il prodotto in essa contenuto fu geniale. Negli anni 60 il celebre cofanetto Sperlari raggiunse il prestigioso traguardo di oltre 8 milioni di cofanetti venduti all’anno.
Il cofanetto Sperlari non si incarta mai!
Negli anni 70 e 80 l’attore Gianrico Tedeschi (1920-2020) divenne il volto delle campagne pubblicitarie dei cofanetti Sperlari. Gli sketch vedevano Tedeschi andare nei negozi ad acquistare il cofanetto Sperlari per poi offrirlo in regalo. Alla domanda dell’incauta commessa “Glielo incarto?” giungeva immancabile la risposta: “Un cofanetto Sperlari non si incarta mai!”
Mille usi
Il cofanetto Sperlari arrivava dunque in casa nudo e da quel momento non ne usciva più: una volta svuotato del goloso contenuto, veniva destinato ai vari usi della famiglia, con adulti e bambini spesso a contenderselo in attesa che arrivasse il prossimo. Cartoline, letterine, piccoli oggetti più o meno preziosi venivano gelosamente custoditi nella latta delle sempre fantasiose scatole.
I personaggi dei cartoni animati
A partire dagli anni 80 apparirono i cofanetti esplicitamente riservati ai bambini. Troviamo così le scatole salvadanaio di Braccio di ferro, dell’Ape Maia e di Capitan futuro. Il cofanetto venne a volte anche sostituito con un pupazzo raffigurante il personaggio dei cartoni animati (Corsaro nero, Zorro, Braccio di ferro o Diabolik); le caramelle erano in questi casi contenute in una scatola di cartone legata alla base del pupazzo.
Oggetti di culto…
Il cofanetto Sperlari con il passare degli anni è diventato una vera e propria icona. Alcuni dei suoi design sono stati firmati da personalità del calibro di Fiorucci (Elio Fiorucci 1935-2015), Roberta di Camerino (Giuliana Camerino 1920-2010) e Missoni (Ottavio Missoni 1921-2013). I cofanetti si sono poi legati profondamente alla vita delle persone con edizioni speciali dedicati alla festa della mamma, del papà, alla Comunione e così via.
…e da collezione
Fu un successo straordinario: milioni di pezzi venduti ogni anno, per decenni, lo hanno fatto diventare oggetto da collezione, iconico e immaginario. Un successo che ha contribuito non poco ad affermare il brand Sperlari che, al di là delle proprietà succedutesi nel tempo, è simbolo di italianità a tutto tondo e che proprio quest’anno, nella coincidenza dei 185 anni dalla fondazione, è stato iscritto nel Registro dei marchi storici di interesse nazionale.