Anni 70. La Galup esporta il panettone piemontese in tutto il mondo e Macario ne è testimonial d’eccezione
Galup, in piemontese significa “goloso, prelibato”. Questo è il nome che nel 1922 Monsù Ferrua diede alla sua pasticceria nata a Pinerolo nei primi decenni del secolo scorso. Gli spot del piemontesissimo Macario (Erminio Macario, 1902-1980) accompagnarono il successo del marchio nel mondo.
La Galup
La Galup fu fondata nel 1922 come panetteria da Pietro Ferrua, langarolo di nascita e pinerolese d’adozione, in un edificio di mattoni rossi nel centro storico di Pinerolo. Nel 1937 la Pasticceria Galup divenne fornitrice ufficiale della Real Casa. In seguito il commendatore Pietro Ferrua la trasformò in una fabbrica moderna: la sede di 10.000 metri quadratidella Galup venne inaugurata nel 1948 in via Fenestrelle a Pinerolo. È qui che ancora oggi viene prodotto il panettone Galup.
Il panettone milanese
Il panetùn lombardo ha una base cilindrica che termina in una forma a cupola. È alto “come il Duomo” e sopra non ha nulla. Il modo caratteristico in cui viene tagliata la crosta superiore viene definito scarpatura. Deve contenere non meno del 20% in peso sul prodotto di uvetta sultanina, scorze di arancia candite e cedro candito sull’impasto non meno del 10% in peso di materia grassa butirrica sull’impasto.
Il panettone piemontese
È un’invenzione di Pietro Ferrua, che ebbe una felice intuizione, quella di rielaborare un’antica tradizione lombarda per creare un nuovo classico della pasticceria piemontese. La versione piemontese del famoso panettone di Milano è un dolce basso e largo, ricoperto di glassa alle nocciole Piemonte e granella di zucchero.
La scelta del nome Galup
La scelta del nome fu del tutto casuale. In una riunione tra amici nel retrobottega della panetteria un’esclamazione di Mario Vignetta, noto artista pinerolese, battezzò il nuovo prodotto di casa Ferrua. Gustando una fetta di panettone appena sfornato gli sfuggì infatti un sincero “Ah l’è propri galup!”.
La confezione con gli angoli smussati
La confezione doveva essere bassa e larga, come il panettone Galup. E per renderla riconoscibile e diversa da tutte le altre a Monsù Ferrua venne l’idea di dare al coperchio un perimetro ottagonale con i contorni smussati. Coperta da brevetto questa confezione è ancora oggi riproducibile solo da Galup.
Le campagne pubblicitarie
Fin dagli inizi Pietro Ferrua, precorrendo i tempi, ha creduto nell’importanza dei mezzi di informazione per far conoscere il suo prodotto al grande pubblico. Così nomi importanti hanno da subito accompagnato la crescita del goloso prodotto piemontese. Come Fausto Coppi (1919-1960), immortalato mentre assaggia il Galup appena sfornato; il Presidente Luigi Einaudi (1874-1961) nella sua visita allo stabilimento a Pinerolo e, soprattutto, gli spot di Macario.
Lo spot storico
Nello spot storico degli anni 70 Macario, nella ricostruzione di una Pinerolo del 1923, descrive la golosità del panettone, che, con la sua crema di nocciole Piemonte, è “la parte alta del panettone”. Alla fine degli anni 80 ne andò in onda anche una versione cartoonizzata.
Le scenette gastronomiche
Macario girò molti altri spot per la Galup. Si tratta di scenette in cui parlava di ogni tipo di specialità, come i funghi alla torinese, il risotto con gli scampi o la torta pasqualina alla ligure, tutte golosità che erano altrettanti pretesti per poi parlare del panettone Galup.
Un successo travolgente
Negli anni del boom, fino agli anni 80, la Galup visse un successo travolgente, conquistando il mercato italiano e quelli internazionali. Sfondò soprattutto in Francia, nel Regno Unito, in Sudafrica e negli Stati Uniti.
Il declino e la rinascita
Ma con l’inizio degli anni 90 incominciò il declino dell’azienda, a causa dell’agguerrita concorrenza e il 1º ottobre 2012 la Galup dovette cessare l’attività. Pochi mesi dopo venne riacquistata da quattro imprenditori torinesi che fecero ripartire l’azienda per produrre prima le colombe pasquali e poi lo storico panettone.
La Galup oggi
La storia dell’azienda continua ancor oggi: dal 2014 è di proprietà dell’imprenditore Giuseppe Bernocco (1969), che ha deciso di rilanciarla puntando proprio sui prodotti tradizionali, utilizzando ingredienti di filiera selezionati. Il lievito madre è lo stesso dal 1922 che viene ravvivatoogni giorno con acqua e farina perché conservi intatte le qualità organolettiche.
Un Marchio Storico di interesse nazionale
A marzo di quest’anno la Galup ha fatto il suo ingresso nel registro dei Marchi Storici di interesse nazionale. Galup ha potuto fare richiesta in quanto soddisfa i requisiti minimi che comprendono, oltre al fatto di essere un brand italiano, di essere attivi da minimo 50 anni e di rappresentare un’eccellenza storicamente collegata al territorio nazionale. Grazie a questa iscrizione, l’azienda potrà usare il logo del marchio storico sui propri prodotti.