Art

Philip Loersch, l’idea incorporata

Le opere dell’artista tedesco Philip Loersch uniscono scultura e disegno.
A prima vista sembra di riconoscere in esse dei libri, che appaiono destrutturati e inglobati in pietre e minerali, in realtà si tratta di disegni minuziosissimi che simulano parti di libro. Così rappresentato, completamente inutilizzabile, il libro risulta allora essere solo pensato. Esso esiste dentro la pietra come idea e come possibilità, ma non si può più aprire.

Si tratta di veri e propri trompe-l’oeil che ingannano l’osservatore, invitandolo a leggere un libro che non può essere aperto.
Philip Loersch è un disegnatore che crea “reperti quasi-archeologici”, frammenti di libri in pietra che sopravvivono ai loro omologhi cartacei ma che non potranno mai essere letti.
Ma anche se non può trasmettere il proprio contenuto l’idea del testo persiste nella pietra: nelle sue opere la scrittura diventa ciò che è quando non c’è lettura, un segno, un graffito inciso del muro a documentare il passaggio di chi l’ha creato. 

Ispiratosi al protagonista della novella di Gogol’, Il cappotto, Akaky Akakievich, anche Philip si sente in qualche modo un copista che attende ogni giorno dal cielo i nuovi testi da copiare. E copiandoli li fa in qualche modo suoi, li incorpora in sé.

L’ispirazione di Loersch prende le mosse dal pensiero scientifico filosofico. Il concetto dell’incorporazione rimanda a Leibniz nella misura in cui si rifà all’idea che una materia possa contenere al suo interno tutte le forme che potrà prendere, esattamente come le persone contengono già tutte le idee, anche quelle non nate. 

“Il mio lavoro – afferma l’artista – richiede molto tempo e sono molto razionale quando ho a che fare con il mezzo del disegno. Ed è proprio questo che mi piace. La ragione e la logica sono importanti per il mio lavoro. Quando qualcosa ha una struttura logica e una coerenza integrale, allora ha un tipo di estetica particolare, che si differenzia da ciò che è sbagliato. Lo stesso vale – e soprattutto – per la matematica. Io sostengo che un calcolo corretto è sentito come più bello anche a livello sensuale di uno errato (…) Tuttavia, c’è una tensione speciale che si sviluppa quando materia e rappresentazione estetica sembrano contraddirsi a vicenda”.

Der alte Garten (2018) – disegno

In quest’ultima affermazione risiede l’essenza della sua estetica e che è ben rappresentata da opere come Der alte Garten, che rappresenta una lettera dell’ente della previdenza tedesca posato su prato disegnato in modo dettaglitissimo.
Il contrasto che nasce dal dare una forma minuziosissima e complessa a concetti in sé banali crea una tensione speciale. È ancora la novella di Gogol’ Il cappotto a darci un corrispondente letterario di questo principio. In essa c’è una bellissima frase che occupa un’intera pagina, una frase magnifica che non contiene altro che banalità. E come in quella frase anche nelle opere di Philip Loersch l’’argomento, che è privo di senso, risulta in contrasto con il tono solenne e la ricercatezza della forma. 

Scoprite tutte le opere di Philip Loersch sul suo sito e seguitelo sul suo profilo Instagram.