1977. Saturnino Farandola porta in TV le avventure mirabolanti dei romanzi alla Giulio Verne che già avevano ispirato storie illustrate e fumetti
Viaggi straordinarissimi di Saturnino Farandola nelle 5 o 6 parti del mondo e in tutti i paesi visitati e non da Giulio Verne. Questo era il titolo completo del romanzo illustrato dello scrittore e disegnatore francese Albert Robida (1848-1926).
Il libro ispirò lo sceneggiato trasmesso sulla Rete Due a partire da giovedì 7 aprile 1977 fino al 4 gennaio 1978, all’interno del programma Il dirigibile.
La sua trama visionaria, che ci riporta alle ambientazioni fantastiche di fine Ottocento, fu trasformata anche in più di un fumetto.
Il romanzo sui viaggi di Saturnino Farandola
Un secolo prima, nel 1879, lo scrittore francese Albert Robida aveva scritto il romanzo fantascientifico-avventuroso Voyages très extraordinaires de Saturnin Farandoul. L’ispirazione era la stessa dei lavori del contemporaneo Giulio Verne, (1828-1905), che qualche anno prima aveva scritto Viaggi Straordinarissimi, Cinque settimane in pallone e il più celebre Il giro del mondo in ottanta giorni (1873).
Il film del 1913
Dal romanzo di Robida era già stato tratto nel 1913 un film muto, Le avventure straordinarissime di Saturnino Farandola, spesso citato come una delle prime espressioni della fantascienza cinematografica europea. Il film, diretto e interpretato da Marcel Fabre (Marcelo Fernandez Perez, 1887-1927). è diviso in quattro episodi: L’isola delle scimmie, Alla ricerca dell’elefante bianco, La regina dei Makalolos e Farandola contro Fileas-Fogg.
Saturnino Farandola, lo sceneggiato per ragazzi
Lo sceneggiato del 1977, ispirato allo stesso romanzo, andò in onda in 13 puntate di circa mezz’ora l’una per la regia di Raffaele Meloni. Adattato per lo schermo da quest’ultimo assieme a Norman Mozzato (1940), è stato girato in bianco e nero negli studi del Centro di Produzione Tv di Napoli.
L’ispirazione ottocentesca
Le scenografie bidimensionali di Paolo Petti (1937-2012) intendevano riprodurre lo stile dei disegni di Robida che illustravano il libro. Vennero spesso usate sagome per rappresentare alberi, barche, cammelli e anche figure umane, allo scopo di riprodurre l’originale ambientazione ottocentesca del romanzo fantastico. I costumi riprendevano quelli dell’epoca e anche il bianco e nero contribuiva a creare un’atmosfera lontana e misteriosa. Le immagini che si trovano a colori sono state infatti colonizzate a posteriori.
Mariano Rigillo
Saturnino Farandola è interpretato da Mariano Rigillo (1939) nelle doppie vesti di protagonista e narratore: con una “r” moscia alla francese posticcia l’attore napoletano caratterizza in modo simpatico e gradevole il personaggio, recitando e cantando come gli altri protagonisti.
Gli altri personaggi
Tra gli altri attori c’erano: Attilio Cucari (Bora-Bora, il capo dei pirati), Emilio Marchesini (1930-1992, Mandibola), Silvio Anselmo (1936, Capitan Lombrico), Giovanni Poggiali (1946-1987), Daria Nicolodi (1950-2020, Bumbaja), Donatina De Carolis, Bonnie Foy, Claudia Lawrence (1925) e Flavio Colombaioni, che interpretava Saturnino da piccolo.
Sigla iniziale
Le musiche furono tutte composte da Ettore De Carolis (1940-2007) mentre Elio Passacantando realizzò le animazioni per la celebre sigla iniziale.
La saletta Lumière
Ogni puntata iniziava con il pubblico in attesa nella saletta cinematografica Lumière.
Siamo nel 1896 e un gruppo di spettatori aspetta che inizi la proiezione delle avventure di Saturnino Farandola. Troviamo una serie di caratterizzazioni, come la Signora Impaziente, il Signore con la Bombetta, la Signora Emozionata, il Signore Informatissimo e così via. La situazione costituisce anche l’occasione per ricapitolare le avventure della puntata precedente.
Le avventure di Saturnino Farandola
La storia inizia con il naufragio della nave sui cui Saturnino viaggia con i suoi genitori: le onde del mare portano la culla del piccolo verso l’isola polinesiana di Pomotù. Qui viene preso in custodia e allevato dal popolo di scimmie che vi abita. Crescendo però si rende conto di essere diverso dai suoi fratelli e a 12 anni decide di partire a bordo di un tronco d’albero.
La bella Leocadia
Così si chiama la nave che lo salva dalle acque, capitanata dal comandante Lombrico e dal suo aiutante Mandibola. Il capitano, che era stato amico del padre del ragazzo, lo prende a bordo e per 10 anni Saturnino vivrà sulla nave trasportando merci e spezie in giro per il mondo.
I pirati…
I pirati malesi assaltano la nave, il capitano muore, Saturnino e Mandibola sono fatti prigionieri e una volta salvatisi si rifugiano sull’Isola delle tartarughe. Saturnino succede al comando della nave per continuare i viaggi in tutto il mondo.
…e i personaggi di Verne
Saturnino Farandola incontrerà molti personaggi inventati da Giulo Verne, come il Capitano Nemo che gli fa visitare il Nautilus e gli dona delle tute da palombaro. Nel Siam andranno poi a caccia del sacro Elefante Bianco, per la cattura del quale è prevista una lauta ricompensa. La ricerca li porterà in Giappone, in Cina e in Siberia, dove Saturnino incontrerà un altro personaggio di Giulio Verne: Michele Strogoff.
In Africa….
Saturnino arriverà anche in Africa, dove la regina Caroline si unisce ai viaggiatori. Altre avventure lo porteranno poi negli Stati Uniti; qui incontra di nuovo un personaggio di Verne, Fileas Fogg, impegnato nel suo viaggio intorno al mondo.
…nello spazio e poi a casa
Dopo aver combattuto e vinto proprio Fileas Fogg in Nicaragua, Saturnino Farandola riparte per i suoi viaggi arrivando persino nello spazio, sul pianeta Saturno.
Saturnino Farandola tombeur de femmes
Nelle sue avventure Saturnino usa spesso la sua galanteria per sedurre le belle donne e il suo fascino è spesso proprio quello che permette a lui e ai suoi compagni di salvarsi dalle situazioni pericolose in cui vengono a trovarsi. Dopo aver rischiato più volte la vita, alla fine, deluso dai suoi simili, torna nella sua amata isola di Pomotù dove mette fine al suo girovagare regnando sulle scimmie con il nome di Saturnino I.
Gru gra grongo
La puntata terminava ogni volta con un invasione nella sala di proiezione da parte di grossi scimmioni che, al suono della canzone Gru gra grongro grugrù gragrà ballavano e si dimenavano spaventando i presenti per poi infine smascherarsi e mostrare il viso degli attori.
Marzolino Tarantola
Marzolino Tarantola è un fumetto italiano, uscito quasi in contemporanea anche come cartone animato, creato da Bonvi (Franco Bonvicini, 1941-1995). È comparso per la prima volta sul piccolo schermo all’interno del programma Supergulp nel 1979. In realtà i riferimenti a Saturnino Farandola sono solo nel nome; infatti la storia di Bonvi si basa su una gara automobilistica in cui partecipano Marzolino e il suo equipaggio contro il suo acerrimo nemico il professor Moriatry.
Le versioni a fumetti
Esistono tuttavia delle versioni a fumetti della storia di Saturnino antecedenti allo sceneggiato, a testimonianza di quanto la storia fantastica di Albert Robida si sia sempre prestata a rappresentazioni figurative fantasiose e mirabolanti.
Saturnino Farandola, nato per essere disegnato
Nata come romanzo illustrato la storia di Saturnino Farandola ha presto cominciato ad ispirare adattamenti nello stesso solco. Dal 1938 al 1940 Pier Lorenzo De Vita (1909-1990) aveva infatti illustrato un fumetto sulle sue vicende; sceneggiato da Federico Pedrocchi (1907-1945) e poi da Guido Mellini (1915-1965) fu pubblicato a puntate su Topolino Giornale.
Paperino Girandola
Una parodia del romanzo è stata poi realizzata sui libretti Topolino Mondadori dal 25 novembre al 25 dicembre 1959: Le straordinarie avventure di Paperino Girandola, con i disegni ancora una volta di Pier Lorenzo De Vita e i testi di Guido Martina (1906-1991). Paperino, zio Paperone, Qui, Quo, Qua e la banda Bassotti ripercorrono i viaggi di Saturnino per immagini, nel mondo.