Charlotte Parenteau-Denoël – Industrial Food e Omniphone: di cosa abbiamo davvero fame?
Charlotte Parenteau-Denoël è un’artista fotografa francese. Nelle sue opere che si ispirano al surrealismo, all’arte concettuale e alla pop art gli oggetti della vita quotidiana vengono trasformati In modo da interpellare l’osservatore su temi intimi e profondi in modo ironico e leggero.
Il cibo e la tecnologia, il passato e il presente si intrecciano creando percorsi in cui le dipendenze e le contraddizioni umane vengono ritratte in modo lieve. Quella che viene trasmessa attraverso le sue immagini colorate e ludiche più che una denuncia prende la forma di una presa di coscienza delle debolezze dell’essere umano.
Nelle sue serie “Industrial Food” e “Omnifood” è il cibo ad essere reinterpretato: intrecci di dipendenze, artificialità degli ingredienti, forme e sapori traslati uno nell’altro ci suggeriscono quanto può essere contraddittorio il rapporto con ciò che mangiamo.
Al tempo stesso sottintendono quanto il nostro approccio con il mondo comporti spesso la voracità del tutto e subito.
Nella serie “Omniphone” – come accade peraltro in altre sue immagini che affrontano il legame con l’estensione digitale della nostra memoria – è la compenetrazione tra reale e virtuale ad essere indagata.
Non solo cibo, ma soprattutto quello ancora una volta, a sottolineare quanto spesso la nostra fame sia un bisogno che poco ha a che fare con il nutrimento del corpo.
Le sue opere sono sorprendenti anche per quel che riguarda la loro realizzazione perché tutti i suoi soggetti sono costruiti artigianalmente, nessuno strumento di post-produzione fotografica è utilizzato per la loro creazione.