Il teatro greco di Epidauro
Una delle escursioni da fare in giornata partendo da Atene è quella che porta al teatro greco di Epidauro alla periferia del Peloponneso, raggiungibile in un paio d’ore dalla città.
Narra il mito che in questo luogo nacque Asclepio, figlio di Apollo e dio della medicina. Di sicuro qui attorno al V secolo a.C. nacque il suo culto.
Il santuario dedicato ad Asclepio era il centro di cura più conosciuto del mondo classico. Qui i malati si recavano nella speranza di essere curati: i pazienti dormivano una notte nel tempio e il dio stesso nei loro sogni avrebbe indicato la giusta cura.
All’interno del santuario c’era un edificio per i pellegrini con 160 camere. C’erano anche sorgenti minerali nelle vicinanze, che venivano probabilmente utilizzate per le cure.
La grande fama del tempio portò prosperità alla città, che si abbellì di molti edifici civili, tra cui il famoso teatro, uno dei monumenti meglio conservati della Grecia classica.
La prosperità continuò per tutto il periodo ellenistico e anche dopo l’introduzione del cristianesimo: fino alla metà del V secolo il santuario di Epidauro era ancora conosciuto sebbene fosse diventato un centro di guarigione cristiano.
Il teatro è stato realizzato nel 350 a.C. su progetto dell’architetto Policleto il Giovane e può ospitare ancora oggi, 14.000 persone, nelle 55 gradinate che lo compongono (34 più 21 aggiunte dai romani) e, come in tutti gli antichi teatri greci, la bellezza del paesaggio dietro la skēnē (lo scenario alle spalle di chi recita) è parte integrante del teatro stesso.
La sua bellezza e la perfetta simmetria sono un simbolo di perfezione.
L’orchestra di 20,28 m di diametro è posta tangenzialmente alla scena ed è avvolta per circa due terzi dalle gradinate del pubblico.
L’orchestra che vediamo ancora oggi ad Epidauro è l’unica della Grecia che mantiene in tutto e per tutto la sua forma originaria.
L’attento calcolo delle dimensioni è probabilmente all’origine dell’acustica perfetta di questo teatro, che però si è scoperto essere originata soprattutto dalla pietra con la quale è costruito. Qualsiasi suono, anche quello di una moneta che cade, può essere percepito senza nessuna amplificazione dal proscenio fino all’ultima fila in alto.
Grazie ad uno studio dei ricercatori dell’Istituto di Tecnologia della Georgia, si è scoperto che è la pietra calcarea delle gradinate a fare da filtro eliminando la bassa frequenza dei suoni.
La pietra ruvida delle gradinate agisce assorbendo le basse frequenze dalle voci degli attori e il cervello degli spettatori supplisce alla parte mancante dello spettro audio con un fenomeno chiamato “virtual pitch” (tono virtuale). Inoltre, le file delle sedute amplificano i suoni ad alta frequenza che arrivano dal palco.
Questo effetto fu ottenuto in modo del tutto empirico, i costruttori del teatro di Epidauro non erano consapevoli di queste eccezionali qualità acustiche della pietra calcarea, tanto che in seguito in tutto il mondo classico nessuno riuscì più ad ottenere quel risultato.