“Les annés joyeuses” – Esposizione Jean Ferrero al Musée Masséna
“Les années joyeuses – Jean Ferrero & friends” è il titolo della mostra con cui Villa Masséna propone ai visitatori il primo nuovo allestimento nei musei di Nizza dopo il periodo di lockdown.
Il museo, che è specificamente dedicato alle esposizioni che hanno come oggetto la storia, l’arte e i costumi di Nizza e della sua regione, dallo scorso 6 giugno fino al 15 novembre 2020 ci invita a scoprire “les années joyeuses”. Si tratta di un’epoca che ha visto fiorire in città il gruppo artistico del “Nouveau réalisme”, corrente cui la “scuola di Nizza” a partire dagli anni ’60 ha dato tanta linfa attraverso le opere di Klein, Arman, César e Ben, tra gli altri.
È proprio nel gruppo di questi ultimi tre protagonisti che si inserisce la presenza di Jean Ferrero, fotografo e collezionista che non fu solo loro amico e sostenitore, ma contribuì a documentarne il lavoro con i suoi scatti e a presentarne i lavori al pubblico.
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Oltre alle loro opere e ai preziosi documenti fotografici di Ferrero, la mostra presenta anche numerosi suoi ritratti di artisti dell’epoca tra cui Picasso, Fontana, Jean Cocteau e Man Ray, nonché la sua collezione privata che costituisce un variegato insieme di installazioni, opere contemporanee e curiosità.
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Jean Ferrero, nato ad Antibes nel 1931 da famiglia di origini italiane, fu un protagonista eclettico della vita artistica nizzarda a partire dagli anni ’50. Appassionato di culturismo, fotoreporter, collezionista e mercante d’arte è anche un fotografo rinomato. Amico intimo di alcuni fra i più brillanti artisti dell’epoca, Jean Ferrero documenta i loro lavori e partecipa in modo attivo al fermento innovativo del “Nouveau Réalisme” attraverso la “scuola di Nizza”
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Ha solo 26 anni quando apre il suo primo studio fotografico che gli permette di sviluppare un’attività intensa e incontrare alcuni degli artisti più in vista dell’epoca. Molto presto diventa mercante d’arte e pur proseguendo il suo lavoro di fotografo nel 1970 crea lo Studio Ferrero. In un grande appartamento sul porto di Nizza espone le creazioni degli artisti della scuola di Nizza. 5 anni più tardi crea la Galleria Ferrero.
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Alcune delle opere di famosi artisti qui esposte hanno riferimenti diretti con episodi della sua vita.
Nel 1954 partecipa al Campionato Europeo di sollevamento pesi. Fotografa gli atleti e gli vengono commissionate foto. Arman realizzerà una delle sue opere di “accumulazione” (L’affaire du bourrier) assemblando tutte le buste contenenti i soldi che venivano inviate all’amico per i servizi fotografici richiesti.
All’inizio degli anni ’70 acquista al mercato una scultura antica rappresentante un Cristo senza braccia. Conoscendo le statue feticcio africane ricoperte di chiodi ha l’idea di realizzarne una. L’artista Claude Gilli, convinto dell’interesse del progetto gli darà forma.
Nel 1987 Keith Haring passa qualche giorno presso il figlio di Arman, a Monte Carlo. Entrambi renderanno visita a Ferrero. Per ottenere due opere che possiede Haring realizza nella galleria Ferrero quest’opera eccezionale al punto da essere stata scelta come copertina per il suo diario.
César realizzo molte delle sue compressioni sulle colline di Nizza. Un giorno Ben si appropriò di una delle sue opere e vi appose le sue scritte. César protestò ma alla fine i due arrivarono ad un accordo, su una delle facce Ben scrisse “Bisogna dare a César quel che è di César”.
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Nei luoghi dove vive e lavora Jean installa le opere della sua collezione dappertutto, dal pavimento al soffitto. Ordina la sua collezione con metodo cosciente del fatto che costituisce il supporto materiale di una vera arte della memoria, preoccupandosi di spostarle per creare delle nuove storie.
La memoria allora tende più a inventare il presente che a conservare il passato. Gli permette di esplorare e di esprimere ciò che avrebbe potuto essere.
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