Verso Iraklia, momentaneamente per caso a Formentera
AGOSTO 21, 2007
Iraklia
Iraklia l’ho incontrata per caso, una notte quest’estate. In realtà non è neppure stato un incontro, diciamo che ci siamo passati vicini, era notte fonda, lei era li ed io le sono passato vicino.
Se ci penso ora Iraklia mi pare un sogno: non so neppure se davvero esista. Forse e’ troppo bella, forse è gran parte fantasia di chi scrive e la vera Iraklia è invece tutt’altro. Forse la cosa migliore sarebbe solo continuare a immaginarla.
Strano che per recarsi ad Iraklia si prenda la nave per Barcellona: ma non sempre le cose sono come le vorremmo.
Imbarco Immediato.
Certo, imbarco immediato. Peccato che la fila per salire a bordo sia lentissima, l’allineamento delle auto nel garage da lumaca, e poi, quando tutti sono a posto ed in ordine, la nave comunque non dà nessun segno di voler partire.
La visita della nave dura in tutto dieci minuti ed inizio il consueto avanti-indietro sui ponti più alti, preferibilmente dove non c’è nessuno. Quando parte è la solita magia, il porto buio con poche figure nell’ombra ed il nostro movimento lento e inarrestabile.
Mare Forza Sette.
Così aveva detto il barista e ci chiedevamo se lo avesse detto per atterrirci o avesse tirato un numero a caso, ed in ogni caso nessuno aveva la più pallida idea della scala: si va da uno a dieci? O da dieci a uno ? O da uno a venti ? Quand’è che affondano le navi, a forza otto?
Visto che passo per esperto in materia, non posso non rispondere con una certa sicurezza “per una nave cosi’ non è un problema”.
E infatti non siamo ancora al largo che la nave inizia a ballare in tutte le direzioni, se si va a prua (dove c’è il self service) sembra di essere su un aereo nei primi cinque secondi dopo il distacco da terra. Il mare sbattendo sullo scafo, fa un rumore sinistro.
La Rambla
Era proprio mosso: la nave arriva con oltre due ore di ritardo. Giusto in tempo per l’obbligatoria visita alla Rambla. Oggi è agosto e metà dei turisti sono Italiani. Il fascino della prima visita alla Rambla è lontano.
BayRadio
Sembrava proprio dicessero PlayRadio. La musica era pure bella ed il parlato in inglese – gli inglesi adorano la Radio, le loro sono, penso, le migliori. Guardo meglio il display: e’ BayRadio, 89,4. Alla sera mettono “I’m not in Love”.
Formentera
Alla fine eccoci a Formentera: mi piacciono i viaggi lunghi e complicati, cosi’ quello che si poteva fare dalla Malpensa in 80 minuti lo abbiamo fatto con un misto di auto, ferry, auto, fast-ferry e motorino, in tre notti.
Formentera e’ il posto più lontano da Iraklia dove vengo trasportato: non posso negare che ogni tratta che mi avvicinava a Formentera mi pareva mi allontanasse da Iraklia e la vivevo con fastidio.
Idea assurda: Iraklia la posso vedere e sentire ogni momento solo chiudendo gli occhi, a volte anche senza farlo.
Tasteggiare
A cosa vi fa pensare il verbo Tasteggiare ? Al solito maniaco che alle 8.30, tra Cadorna e Cairoli sulla linea 1, approfitta delle frenate per cadere ora su una, ora su un’altra passeggera ed esprime impercettibilmente inarcando il sopracciglio un parere sulla tonicità dei glutei incontrati per caso? Oppure all’elegante londinese, che cerca di tradurre “Darling, Can I taste this wonderful soup of yours? ” con “Adorata, posso tasteggiare la tua zuppa?”
Nient’affatto: Tasteggiare e’ quello che si fa quando si prelevano soldi all’ ATM (“Bancomat”).
Una sola avvertenza: quando tasteggiate, badate bene di non essere visti!
Offline
Inutile l’intimazione a restare offline: se uno cerca l’isolamento, niente e’ meglio di Casa Gulliem: la strada che la raggiunge e’ isolata, l’appartamento non ha acqua corrente e la corrente elettrica sembra essere a 60 volt: le luci sono fioche, impossibile caricare telefoni o il mac.
Decido di fare qualcosa, seguo i fili elettrici in campagna: vanno ad un motore, tipo venditore notturno di porchetta al parco Lambro. Provo a spostare tutte le levette, tirando il filo come in un motore da gommone: alla fine si accende. Ora disponiamo di 160-180 volt, il mac si carica appena appena, c’è un po’ più di luce ed un baccano degno di un’officina.
Colazione
È essenziale fare colazione: l’unico pranzo della giornata a cui tenga. Solo che non c’è nulla, per cui decido di partire a piedi (ore 9.15). Forse non ricordo bene che il taxi ieri sera ha percorso circa 8 km, perche’ la strada non finisce più, ed è caldissimo. La colazione avrà luogo alle 12.50.
Gatti
Ci sono molti gatti su quest’isola: due sono stati nutriti ieri sera al ristorante, due solo accarezzati. Uno invece era solo un resto di gatto, l’ho visto sul ciglio della strada, schiacciato ma ancora in posizione da gatto. Ora è nel paradiso dei Mici.
Pensieri
Quanti messaggi potrei scrivere mentre cammino? Quante storie da portare a Iraklia?
Sono tutte chiare ed avvincenti, ma non posso quando li ho in mente, e quando posso, ovvero ora sul macbook, sono svanite e devo cercarne altre. Non all’altezza delle originali.
Chi legge, dunque, deve immaginare le storie pensate, captarle direttamente, e scorrere quelle scritte come semplice complemento, contorno alle altre, quelle importanti.
Gas Freddo
E’ talmente caldo che il gas risulta più freddo della temperatura circostante. La prova? Il caffè “è su” da 30 minuti, la macchina gorgoglia un po’, ma non ha nessuna intenzione di essere pronto.
Adesso provo ad accendere tutti i fornelli: se la mia teoria e’ giusta, dovrebbe sentirsi un gradevole refrigerio.
Condominio
Oggi è il 12, e il condominio, o meglio chi nel condominio ci è rimasto, starà senz’altro organizzando un incontro, magari un pranzo per “chi resta”. Mi pare mi avessero invitato. Bella sensazione, quella di essere rimasti li, mentre tutti gli altri si accaniscono ad andare via nella stessa settimana, rischiando oltretutto di ritrovarsi e dovere esclamare contenti “Oh, ma anche VOI qui!?”, mentre quando si è via non si dovrebbe incontrare nessuno, solo gli abitanti del posto. Unica eccezione ammessa, Iraklia, se la si potesse riconoscere. Ma Iraklia è al suo posto, dove l’abbiamo conosciuta.
LallaKiller
Un altro messaggio di Laura, per gli amici LallaKiller. La storia e’ questa: ha iniziato a lavorare con noi la scorsa stagione, dopo aver lasciato la palestra precedente, dove si era innamorata del gestore. Quando questo ha baciato in reception un altra fanciulla (“con più seno”, per giunta) è svenuta secca. E ha lasciato il lavoro.
Non è perfetta come insegnante: gli altri insegnanti citano questioni tecniche forse anche giuste, io invece noto che non sempre è in sincrono con i tempi della musica e a volte improvvisa. Ma non si può non vedere che fa tutto con la passione, con il cuore, con l’anima, con la volontà, meglio di tanti blasonati e costosi istruttori, che insegnano “per professione”.
Appena da noi si innamora di “Marchino”: un ragazzo molto simpatico, cliente da alcuni anni.
Un giorno arriva un SMS dove chiede se le troviamo casa, perchè il padre la ha sbattuta fuori, essendo andata a vivere con lui una nuova donna. Le trovo qualche indirizzo, ma lei si sistema autonomamente.
Con Marchino si lasciano e si riprendono, i corsi ne soffrono.
Arriva maggio, modifichiamo il programma dei corsi con quello estivo, ridotto. Ridotto anche per lei. Viene in ufficio e dice che non accetta e se non ci piaceva come insegnava dovevamo dirlo chiaro. Le rispondo che essendo un rompiscatole non manco mai di dire cosa non mi piace: qui la questione e’ diversa. Dà comunque le dimissioni.
La sera le mando a mia volta un messaggio “la notte porta consiglio, ripensaci”. Il giorno dopo conferma le dimmissioni, se ne va. Piangendo.
Una settimana dopo messaggio radioso, “La Lallakiller è ripartita più forte di prima”, penso sia ad una palestra concorrente. Nessuno ne sa niente. Ancora qualche settimana, ecco che mi scrive: sono in Egitto, per la Ventaglio, ma devo tornare a casa perche’ sono tutta ustionata.
Ancora qualche giorno, ecco un altro messaggio, “devo ripartire per l’Egitto, sarò da sola in centro, ho paura, mi spiace aver fallito da voi”.
Le rispondo che non ha fallito, solo non ci siamo messi d’accordo sulle ore del programma estivo. Un altro messaggio: “sono a casa, sto male, non smetto di stare male” e subito dopo “scusa, il messaggio era per mia mamma”.
Le scrivo che qui ha degli amici, di non preoccuparsi, di comprarsi un libro che possa sentire suo, iniziarlo prima di partire, e continuarlo in Egitto.
È il dodici agosto: oggi parte. Arriva un suo messaggio, “all’aeroporto può incominciare una vita nuova, qualcuno le parla della meravigliosa palestra dove lavoravo, e dove c’era una fanciulla meravigliosa, forse Beatrice”.
Cosa possiamo fare per Laura, ragazza generosa, pasticciona, forse indesiderata dai genitori, che non trova la sua strada? E a proposito, noi sappiamo quale e’ la nostra di strada, quella che ci porterà ad Iraklia senza danni (a terzi, s’intende)?
Ossimoro
Sulla spiaggia leggo Odifreddi, “Perche’ non possiamo essere cristiani (e men che mai cattolici)”. Ecco il suo Ossimoro:
“Libera Chiesa Scozzese”: nel 1875 radia William R. Smith per aver scritto qualcosa di non gradito sulla Encyclopedia Britannica.
Offline, 2
Siamo offline. Ora anche il telefono non ha piu’ campo. Penso ad Iraklia….qualcuno dice che e’ splendida: questo e’ inevitabile. Se fossi ad Iraklia, leggerei un libro sotto le stelle, con il rumore del mare in lontananza. Ogni riga la rileggerei due volte.
Famiglie
Mi annoio in spiaggia, la mia vacanza ideale è tutta un viaggio, possibilmente disagevole.
Guardo in giro. Di colpo mi accorgo di una cosa: la spiaggia è gremita di ragazzi, maschi ben messi, fanciulle radiose. L’età media deve essere sui 28 anni, lo scarto quadratico medio trascurabile. La densità altissima, pero’ non c’è casino. Ora capisco: non ci sono praticamente bambini, non ci sono quasi famiglie. Siamo in un mondo ideale, in cui le coppie si amano e si divertono, a volte parlano piano, a volte giocano sulla spiaggia. Alcune in mare restano avvinghiate, un po’ sotto l’acqua, l’aria estasiata. Non ci sono ancora gli obblighi, non ci sono ancora i mocciosi a reclamare ad alta voce i loro diritti, a volere tutto e subito.
Mezzanotte e trentacinque
A quest’ora decine di messaggi viaggiano in tutte le direzioni, incrociandosi in mille modi. Quelli della notte sono i messaggi migliori. Ma qui siamo offline e le parole restano fisse sull’Hard Disk: non possono spiccare il volo.
Radio Teheran
Corsa del mattino alle nove, meglio sarebbe dire passeggiata nel senso che è già caldo e la corsa dura 15 minuti.
Ho con me la radio Eaton ad onde corte. Mi stufo subito della BBC e faccio un po’ di band-scan: trovo nientemeno che Radio Tehran che alle 9.30 trasmette in italiano. Di cosa parla ? Del pensiero dell’Ayatollah Komeini. Interessante: vengono letti brani scritti quando era in esilio a Parigi, in cui parla della necessità dell’unità dei popoli Arabi contro la miseria imposta dallo sfruttatore occidentale. Della necessità di unirsi e non combattersi. Niente di religioso, tranne nella conclusione: “…e tutto questo nel nome di Allah”.
Orribile invenzione, questa delle religioni, le trovo una delle cose più disumane che l’umanità abbia inventato. Chissa’ perché così tante persone ne hanno una. Odifreddi scrive che il 94% degli scienziati è agnostico o ateo. Evidentemente ci sono in giro pochissimi scienziati e io non ne conosco proprio.
La Svalvo
Ovunque si vada si trova qualcuno di una delle palestre e quest’anno non fa eccezione. Camminando per “il capoluogo” dell’isola ecco la Svalvo: “CIIAAAAOOO!”
Della Svalvo diremo questo: è magrissima, molto spiritosa, nella sala corsi occupa sempre lo stesso posto in prima fila all’estrema destra, al sacco della fitboxe e’ sempre con tal S. Il suo nome “Svalvo” e’ nato ai tempi in cui il Blog di 4u era molto frequentato (ora sembra quello del monoscopio), ed era il suo nick.
Un istruttore (successivamente allontanato, ma non per questo) che le faceva il filo scriveva spesso sul blog: “Svalvo ma QUANTO svalvo sei?”. Essendo venuta con viaggio “organizzato”, ha appena subito un Briefing (di cui e’ in grado di fare il debriefing): pare che i Chiringuitos (si scriverà poi così?) siano da tutt’altra parte rispetto alla spiaggia di ieri.
Chiringuitos
Eccoli dunque: si tratta di baraccozze di legno con dentro quattro o cinque ragazzi aitanti, che preparano ottimi mojitos a suon di musica chill-out. Fossimo altrove li chiamaremmo “chioschi”, qui sono i chiringuitos. La musica però è gradevole.
Centro di Gravità
00:34 di martedì: doppiata la linea immaginaria che separa la prima dalla seconda metà della vacanza. O meglio, la prima dalla seconda metà di questo forzato “silenzio radio” – Silenzio Internet – che ci costringe ad una strana lontananza da Iraklia: diremmo quasi innaturale.
I veneti
L’altra meta’ di “Casa Gulliem” e’ abitata da veneti (tre coppie eterosessuali) siccome c’è silenzio si capiscono le parole, ecco cosa stanno dicendo:
“daha spiaia va verso il mar, c’e’, te gha – mi non so –
“fa, siamo rimasti qui, adeso, (…), pero’, UFF, chiamo casa, dio p…, te vedi, un caso, (…)
“provo a caso, ouh, vara, te faso, vara, morti in …., un .. in …, quelle foto!
“va be, insomma, quelle foto
“COSA?
“tutti, ma ti tegà ! ciò, un fia,
Discorso avvincente, perfetto per una notte in cui continuano a vedersi stelle cadenti che percorrono, mute, tutto il cielo.
Tap vs Bottled
Alla BBC, “Business review” affrontano un argomento molto interessante, tanto che ne faremo l’editoriale di Cris Marabotto del 20 settembre. Eccolo, in anteprima esclusiva per vo…x:
Il consumo di acque minerali cresce nel mondo di circa il 10% all’anno. Tutto bene, tutta salute, così ci ha convinto la pubblicità. Giusto? Nient’affatto. Il crescente consumo di acque minerali in bottiglia sta infatti pesando non poco sul nostro ecosistema. Intanto le bottiglie di plastica molto spesso non sono correttamente riciclate, e vengono abbandonate qui e là o finiscono negli inceneritori. Ma, soprattutto, il costo enorme della logistica (portare le bottiglie dalla fonte – spesso lontana – al consumatore), causa un ingente inutile consumo di carburante, con tutte le conseguenze che sappiamo. Inutile? Sì inutile, perché abbiamo (almeno noi occidentali) un ottimo sistema di distribuzione dell’acqua, che arriva fresca direttamente a casa nostra.
Si dirà che l’acqua del rubinetto “fa male”, mentre quella in bottiglia ha ottime caratteristiche: ebbene, svariati studi hanno dimostrato che così non è: l’acqua del rubinetto è più che ottima.
Inoltre c’è una prova che è possibile fare direttamente, il “blind testing”: comprate tre bottiglie di acqua minerale naturale di svariate marche, e riempite tre bicchieri. Un quarto lo riempite di acqua del rubinetto. Provate poi con qualche amico a verificare se è in grado di identificare quella del rubinetto. In molti casi non ci riuscirà o vi indicherà una di quelle “minerali”.
Ecco perche’ la prossima volta che qualcuno vi chiederà “liscia o gassata”, potrete, senza paura, rispondere “del rubinetto”. E se lo farete al bar del 4u, state sicuri, nessuno vi guarderà male: parola di Cris Marabotto
(Cris Marabotto, 20 settembre 2007)
Ferragosto/1
Come ogni ferragosto ecco pronto l’SMS per gli istruttori. Quest’anno, forse per poca fantasia, il messaggio non e’ neppure tanto spiritoso:
“Buon Ferragosto a tutto il team di 4u—riposatevi bene, che la temuta e noiosissima “riunione istruttori” incombe!”
Arrivano sei o sette risposte scontate, ed una sola divertente: “Ciao Marco buon ferragosto anche a voi, so che a settembre abbiamo quella riunione e non vedo l’ora”. Purtroppo questa mi viene mandata da un numero sconosciuto: impossibile capire di chi sia (anche se e’ possibile capire di chi “non” è!)
Ferragosto/2
Passeggiata verso la punta dell’isola, dove si incontrano “i due mari”. Ore 12 esatte: guardo verso il mare, direzione nord-est, oltre l’orizzonte: Buon Ferragosto.
(nota di redazione, aggiunta il 20 agosto: verso nord-est-est)
The Big Hole
Interessante articolo sul “big hole”, ovvero sul device che “manca” tra i pc e i cellulari: mi piacerebbe sentire l’opinione di Luca. Il discorso e’ questo: inizialmente – beh, fino a due anni fa! – usavamo i PC per la e-mail e per il web, ed il telefono per telefonare e per gli SM (Short Messages, l’ultima “S” non serve).
Ma il nostro lifestyle e’ cambiato: oggi usiamo il pc per restare in network, nel senso di “in contatto” con dei gruppi virtuali con cui abbiamo affinità: nel mio caso, ad esempio, cinema, radio, riformatori-liberali, funivie, proiezionisti, e sopratutto…….
Ebbene, quando siamo “on the move”, esattamente come nel caso di chi e’ in vacanza, questo network si interrompe: impossible utilizzare i siti di collaboration sul cellulare, impossibile usare il PC in aree senza internet. Occorre qualcosa di intermedio, diciamo grande a metà tra un laptop ed un iPhone, che ci permetta di vivere sempre nel nostro mondo parallelo, a volte il più importante: quello della Rete.
Onde
La spiaggia di oggi (Km 11: qui si chiamano cosi’, ad esempio tutti i ragazzi chiedono sempre della 10,7, che e’ a 300 metri di distanza e vanta un bel cartello “Radio Deejay” (motivo per cui la abbandoniamo all’istante)) ha delle splendide onde. L’acqua e’ calda, per cui si può indugiare a lungo in mare, divertendosi tra i flutti.
Alcuni ragazzi tengono in braccio una Donna, o una Ragazza, la cullano ad ogni onda, ed ogni tanto la baciano.
Lallakiller /2
Altro messaggio di Laura: “Pian piano qui comincio ad ambientarmi, però è più dura che a luglio. Forse il clima, forse la mancanza dell’Italia e degli affetti, anche quelli magari non corrisposti.”
Notte senza Fuochi
Nessun fuoco all’orizzonte. Tanto è movimentata Ibiza, quanto Formentera si dimostra silenziosa la notte. Dove saranno le migliaia di ragazzi in scooter?
Hippies
Nel sessantotto hanno cercato di cambiare il mondo, con la musica e la non violenza. Se ne erano poi perse le tracce, ma eccoli qui: gestiscono tutti dei piccoli chioschi di oggettistica varia. Sono ancora loro, si riconoscono dai capelli, dagli abiti, dai volti. Sono solo un po’ più vecchi, ma tutti molto gentili ed affabili. Fanno un po’ di nostalgia, anche se quell’epoca non la abbiamo vissuta.
Eccoci a venerdì sera, ora di tirare un po di somme.
Formentera – aspetti positivi
Spiagge splendide, mare caldo
Moltissimi ragazzi, poche famiglie
Un buon senso di libertà (meno che in Grecia, ma infinitamente più che in Italia dove tutto è vietato)
Possibilità (come qui) di isolarsi e trovare posti di assoluta (ma proprio assoluta) tranquillità.
Formentera – aspetti negativi
Niente storia: non c’è una rovina, non c’è una chiesa, non c’è un monumento, non c’è un cinema
Alla sera non si sa cosa fare: ci sono solo i locali sulle spiagge, i paesi sono deserti, non ci sono discoteche, non c’è un museo.
Prezzi alti, molto alti
Viaggio ad Irakila, epilogo
Sono stati dunque utili questi dodici (per ora dieci in realtà) giorni?
Non credo di aver trovato risposte a quello che mi ronzava in testa, ma ora mi ronza più forte e lo percepisco con esattezza. Mettere a fuoco è sempre utile (a volte si deve mettere a fuoco un soggetto e facendolo se ne sfuoca un altro, diciamo che qui abbiamo chiuso il diaframma al massimo).
Il viaggio per Iraklia continuerà, dunque, ma ancora non so quanto ci vorrà per approdarci.
Intanto penso di chiudere queste note, in nave non aggiungerò una riga, la prossima volta sarà tutto on line.
Ore 00.37, chiudiamo il macbook… click.
Un commento
marco
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