Tramonti gardesani
A Riva il tramonto non esiste, soprattutto in inverno. Il sole a un certo punto si nasconde e ciao. Niente cieli rosso fuoco, niente sfere giganti la cui ampiezza è magari accentuata da spettacolari quinte di nuvole dorate. Niente.
E’ il destino di chi è sovrastato da qualcosa di più grande di lui. E’ la conseguenza di chi l’orizzonte lo conosce solo come astrazione. Non che sia altro da ciò, ma a volte almeno ci si può illudere di sì. Non a Riva.
La Gardesana Occidentale corre sotto le montagne. Sia per via delle gallerie, sia perché è scavata nel loro fianco: niente entroterra e persino il lago è nascosto alla vista, a causa dei parapetti e della boscaglia. Soprattutto niente cielo ad ovest.
Ma, come quando si arriva da sud è lì che tutto si apre, anche scendendo da nord è sulla baia di Toscolano Maderno che avviene l’epifania e riappare anche il tramonto.
Lungo la Gardesana Orientale invece i paesi sono avvantaggiati da un “punto cardinale” di vista: il cielo a occidente si fa sufficientemente ampio da permettere su tutta la linea gli spettacoli quotidiani del sole che sparisce.
L’anno scorso in questi stessi giorni assistevo all’ultimo tramonto del 2016 dalla collina del Château de Nice e l’augurio che mi facevo era che fosse l’ultimo.
E invece sono ancora qui.
E’ abbastanza un classico che i tramonti facciano solo finta di essere definitivi e invece il giorno dopo siano ancora lì.
Chissà magari stavolta è quella buona.