Village de Noël de Nice
“Una delle mezze città è fissa, l’altra è provvisoria e quando il tempo della sua sosta è finito la schiodano, la smontano e la portano via”.
A volte penso davvero che, come accade a Sofronia, anche a Nizza non sia il Villaggio di Natale ad essere ogni anno fatto e disfato, ma sia piuttosto la città di muri e pietra che ogni volta si ricrea attorno al suo nucleo più vero fatto di chalet, giostre e regali.
Eccola la grande ruota panoramica, con la giostra ad albero di Natale e i giochi per i bambini, il trenino di Babbo Natale, i tappeti elastici e la pesca del pesciolino. Loro sono sempre stati lì.
E poi la pista di pattinaggio e tutti i dolciumi, i churros e lo zucchero filato, che non aspettavano altro che qualcuno tornasse ad approfittare di loro.
Sì sì, le casette sono sempre state lì con le loro decorazioni e le luci, ad aspettare che la città degli edifici in pietra tornasse con tutti i suoi abitanti per festeggiare un altro Natale.
E loro sono tornati tutti contenti e mangiano e bevono e ridono, perché sanno che staranno qui ancora un po’, prima di partire di nuovo col loro pesante fardello.
E’ bello perché ogni volta è un po’ diversa dalle altre. Quest’anno la Place Masséna è stata ricostruita con una grande boule de neige contenente un Apollo di Natale dall’aria un po’ rassegnata.
Abbi pazienza caro dio del sole, qualche settimana ancora e poi ti porteranno di nuovo via, assieme alla banca, agli opifici, ai palazzi, al mattatoio, alla scuola e a tutto il resto.