I gatti de La Napoule reloaded
C’era una volta una vasta colonia di gatti che aveva scelto a dimora il molo del porto de La Napoule.
Gatti un po’ selvatici, che portavano i segni di lotte per la supremazia del branco e che, come tutti i gatti, avevano inscritta nel loro DNA una sola missione: fare altri gatti. Tanti altri gatti.
Perché nel loro cervelletto da 763.000 neuroni risulta una sola evidenza: di gatti non ce n’è mai abbastanza.
Andavamo a trovarli almeno una volta all’anno, ricordandoci a volte di portar loro anche qualche pietanza (anche se non sembravano averne molto bisogno: in tutta evidenza c’era chi pensava a loro).
Qui di seguito qualche immagine di repertorio.
19 giugno 2011:
2 dicembre 2012:
Queste sono anche le ultime foto che ho fatto ai bei gattoni de La Napoule.
Quando ci siamo tornati l’autunno dell’anno dopo infatti non ce n’era più traccia.
Ho avuto pensieri tragici a riguardo, perché questa zona all’inizio di ottobre 2015 è stata funestata dalle inondazioni che hanno causato i danni e le vittime tristemente note. Il bord de mer de La Napoule è stato colpito violentemente e quello che temevo era che i gatti fossero stati trascinati via dalle acque. Pensavo che non avrei mai saputo cosa ne era stato di loro.
Ma. Ma oggi abbiamo deciso di andare a fare la breve passeggiata che dal porto de La Napoule, costeggiando il mare, arriva fino al porto de la Rague e arrivati alla piccola spiaggia che si trova a metà strada, la plage de la Raguette, abbiamo incontrato un’anziana signora armata di crocchette… tante crocchette!
Eccoli i gatti in questione: una mamma gatta tigrata con due micini di pochi mesi.
Una nonna gatta, la grand-mère, così l’ha chiamata la “gattara” che stava dando loro da mangiare e che ha dichiarato di spendere circa 80 euro al mese per nutrire la mini colonia (i cui esemplari in effetti appaiono ben pasciuti).
E un gatto nero, dal sesso non meglio dichiarato, ma se due più due gatto….
L’ho aiutata a mettere crocchette, umido e acqua al riparo sotto i cespugli dove c’erano anche i piccoli, dato che non riusciva a salire sul piccolo pendìo ed era necessario riparale, dai “predatori” e dalla pioggia.
Ne ho approfittato per chiederle se sapeva qualcosa della colonia scomparsa.
Sembra che i gatti del porto, arrivati ad essere una quarantina di esemplari, siano stati prelevati dai servizi competenti per essere sterilizzati e portati altrove “spero non li abbiano eutanasiati” ha detto.
Chissà che fine hanno fatto poveri gatti, in fondo là sul molo stavano benone.
Una cosa è certa: in qualche modo almeno un paio se ne sono salvati e a quanto pare hanno già ripreso imperterriti la loro mission!