Omaggio Nazionale alle vittime del 14 luglio a Nizza
Sono tre mesi che sulla Promenade des Anglais, nonostante la vita che scorre con forza, continua ad essere presente il terribile ricordo dell’attentato che è costato la vita a 86 persone e ne ha ferite più di 400.
Tre mesi in cui è stato costante e diffuso il bisogno di partecipare con un gesto, una sosta, un pensiero, una candela, un oggetto che onorasse la memoria di chi non c’è più.
Oggi queste vittime sono state omaggiate anche dalla Nazione, nelle vesti del suo massimo rappresentante, il Presidente della Repubblica.
La cerimonia di omaggio nazionale alle vittime doveva aver luogo venerdì 14 ottobre sulla collina del Château de Nice, ma le condizioni meteo proibitive hanno fatto rimandare l’evento al giorno dopo. Essa si è svolta quindi sabato alle 11 sotto un cielo limpidissimo e davanti ad un mare meravigliosamente blu.
Calda, caldissima l’attesa sotto un sole che sembrava quasi volersi rifare del vento insolitamente freddo che soffiava quella sera di tre mesi fa. O forse voleva solo asciugare le ferite delle circa 2000 persone giunte al parco, per la maggior parte parenti delle vittime, o comunque persone segnate nel corpo e nell’anima da quello che hanno vissuto quella notte di tre mesi fa.
Tra le personalità politiche presenti, oltre al Presidente della Repubblica François Hollande, c’erano il suo predecessore Nicolas Sarkozy, il presidente dell’Assemblea Nazionale Claude Bartolone, esponenti politici della destra, il Presidente della Regione Christian Estrosi, gli ambasciatori dei 19 paesi che hanno contato delle vittime nell’attentato e il Principe Alberto di Monaco.
L’orchestra della Guardia repubblicana ha aperto la cerimonia intonando La Marseillaise e subito dopo il Presidente ha passato in rivista le truppe.
La prima a prendere la parola è stata Cindy Pellegrini, rappresentante dell’associazione delle vittime Promenade des anges.
Questa ragazza ha perso sei membri della sua famiglia nell’attentato. Dopo il suo discorso Julien Leclerc ha cantato la sua Utile, una canzone composta negli anni ’90 che si riferisce alla dittatura cilena.
Il momento più toccante della cerimonia è stata la posa di 86 rose bianche attorno ad una simbolica fontana di vita mentre due voci scandivano il nome e l’età di ciascuna di loro.
Avrei voluto fare una foto per ciascuno, ma dopo i primi scatti mi sono resa conto che non avrei proprio potuto. 86. Ed ad ogni “clac” un dolore passava dalle orecchie direttamente al cuore.
Alla fine però ho immortalato la rosa dedicata a Laurence Rasteu, che abitava nel mio quartiere ed era amica di una mia conoscente, ma che era soprattutto un’appassionata di fotografia dall’occhio un po’ magico.
ll discorso del Presidente ha messo l’accento sull’unità nazionale di fronte a chi vuole creare divisione ed è stato concluso dal Coro dei bambini dell’Opéra de Nice che hanno cantato La Marseiilaise.
L’inchino alle famiglie è il modo in cui il Presidente prende commiato dalla cerimonia.
Mentre scendiamo dalla collina il mare che accarezza la Promenade des Anglais è sempre più blu.
E’ senz’altro il suo omaggio. Il mare sa sempre come fare (e conosce bene lo spazio che si trova tra il dire e il fare).