“Soirée ciel ouvert” à l’Astrorama
Le animazioni sono organizzate dall’associazione Parsec, fondata nel 1986 con lo scopo di divulgare le scienze astronomiche e spaziali.
Aperto il 27 agosto 1986 l’Astrorama occupa gli spazi della polveriera di Feuillerins, nei pressi del forte della Revère. Da questa posizione privilegiata sono possibili osservazioni astronomiche di buona qualità grazie ai telescopi messi a disposizione ai visitatori.
Il punto luminoso a sinistra del binocolo è Giove, con i satelliti del quale avrò a breve il piacere di fare la conoscenza!
Tra le attività promosse dall’associazione, oltre alle numerose conferenze, alle visite a Thalès Alenia Space, agli “spectacles aux étoiles” ci sono le “soirées ciel ouverts”, come quella cui abbiamo preso parte sabato scorso.
Appuntamento alle 19, il cielo limpidissimo mentre saliamo sulla grande corniche si colora di rosso acceso ad ovest e comincia ad accendersi di stelle ad est.
La serata di luna quasi piena non è proprio l’ideale per l’osservazione delle stelle, ma ci ha comunque permesso di vedere i mari e i crateri lunari più o meno così:
Quando ho appoggiato l’occhio al telescopio quello che ho visto è stato più o meno questo, al netto di un’inclinazione di circa 45° in senso orario (andate qui se volete sapere cosa vedrebbe in questo istante Galileo se puntasse il suo cannocchiale in quella direzione):
Era proprio così, fasce dovute alle perturbazioni dell’atmosfera di Giove comprese! Fantastico.
L’osservazione del cielo continuerà in seguito, dopo gli atelier che si svolgono all’interno della costruzione fortificata che ospita oggi la sala per le conferenze e il planetario.
Un primo atelier ci ha immerso nel vortice inebriante delle distanze dell’universo. Balzando da un’immagine ad un’altra dieci volte più grande si viene trasportati fino ai confini dell’universo, al momento in cui la luce che ne viene emessa non esisteva ancora. Impariamo qui a conoscere le galassie, le nebulose e gli ammassi stellari che ci guardano ammiccanti dal passato.
In realtà durante la stagione estiva, quando alle 19 il sole è ancora alto il primo momento di studio riguarda proprio l’osservazione del nostro astro e delle sue macchie. Torneremo tra qualche mese per farne esperienza.
L’allineamento di 5 pianeti visibili dalla terra per un mese, Plutone sorvolato da una sonda il 14 luglio scorso, la prossima messa in orbita attorno a Cerere da parte della sonda Dawn e la scoperta di un nuovo pianeta nel sistema solare.
Una seconda lezione ci ha fatto viaggiare tra i vari pianeti del sistema solare. Siamo passati dall’incredibile escursione termica di Mercurio (+400/-200° C circa) all’atmosfera infernale di Venere e alle rocce ferrose di Marte. Giove e Saturno con i loro satelliti e anelli, Urano e Nettuno.
Segue una seduta al planetario, durante la quale le costellazioni del momento saranno il pretesto per capire come gli antichi osservavano il cielo ad occhio nudo.
Torniamo infine all’osservazione della volta celeste.
I due animatori rispondono in modo molto preparato alle nostre domande e Samantha è davvero istrionica, aggiungendo tutta una serie di miti che ci spiegano il motivo per cui determinate costellazioni, rappresentanti personaggi mitologici, si trovino in un punto o nell’altro del cielo o addirittura spariscano sotto la linea dell’orizzonte celeste quando altri personaggi improvvidamente vi appaiono.
Unendo mitologia, etimologia e scienza questa relatrice è stata in grado di raccontare in modo accessibie al pubblico variegato e di tutte le età che aveva di fronte leggi fisiche anche molto complesse, facendo capire anche a chi si sente sicuro di quello che sa che spesso le nostre certezze si fondano su assiomi per nulla scontati, per la scoperta dei quali dobbiamo ringraziare gli antichi che ci hanno preceduti.
Mi ha fatto ricordare che la scienza è sempre umile. Grazie Samantha.
Eccoci dunque a immaginare il Leone che si impadronisce della Luna.
Orione nelle vesti di cacciatore, i Gemelli, il Toro e la costellazione del cane
con tutte le storie legate ai personaggi che nell’antichità facevano del cielo un luogo abitato, ma soprattutto ordinato, dallo spazio tracciabile e cui i miti davano un senso.
Assieme all’Orsa maggiore e all’Orsa Minore nel cielo è la costellazione di Orione che spicca di più: persino nella foto a mano libera che ho fatto io si distinguono il colore rosso di Betelgeuse e quello azzurro di Rigel
Betelgeuse è infatti una gigante rossa di dimensioni enormi: se il sole avesse la sua stessa grandezza arriverebbe fino all’orbita di Marte. Me essa è poco densa e il suo colore rosso indica appunto una temperatura più bassa, non solo di quelle che appaiono blu, ma anche del Sole che è una nana gialla.
Rigel è invece una supergigante blu, caldissima e dal diametro pari a 50 volte quello del Sole.
Sotto le stelle della cintura la nebulosa di Orione è chiaramente visibile al telescopio.
Più ad ovest ben visibili anche le sette Pleiadi.
La serata è terminata alle 23 circa. Durante le dimostrazioni è prevista una pausa per consumare un pasto al sacco portato da casa o un sandwich acquistato sul posto, previa prenotazione.
Il calendario delle manifestazioni è presente sul sito www.astrorama.net, dove è necessario anche registrarsi per effettuare le prenotazioni ai vari eventi.