Lisbona – l’Alfama
Per i Mori, nel XII secolo, le strette viuzze di questo sobborgo erano i confini della città.
Essendo il quartiere costituito per lo più da stradine in salita, l’ideale per visitarlo è utilizzare il tram per l’ascesa (linea 28) e poi scendere a piedi esplorando gli stretti becos e rincorrendo i tram che sembrano incastrarsi nei passaggi, a volte tanto angusti che neanche il binario unico sembra bastare a permetterne il transito.
Noi siamo saliti fino al Miradouro de Graça, dal quale la vista è spettacolare sui tetti della città e sul Castelo de São Jorge.
Questa fortezza fu palazzo reale fino al XVI secolo. In origine cittadella dei Mori fu re Alfonso Henriques a trasformarla in residenza dei reali di Portogallo.
Quando Manuel I trasferì il palazzo in Praça do Comércio il castello venne usato come teatro, deposito d armi e prigione. Il terremoto del 1755 ne danneggiò i bastioni che furono ricreati da Salazar. Anche se non sono originali la passeggiata sulle mura, che sembrano racchiudere ugualmente le antiche memorie dei re e delle loro battaglie, ha un fascino indiscutibile.
Tornando al cuore del sobborgo ci sediamo a uno dei ristoranti del Miradouro de Santa Luzia. La balconata vicino alla chiesa omonima offre un’ampia veduta dell’Alfama e del Tago; la bianca facciata di São Vicente domina l’orizzonte. San Vincenzo, la cui statua sorge nel Largo das portas do sol, fu proclamato Santo patrono di Lisbona nel 1173 quando le sue ossa furono portate qui dall’Algarve.
Fermarsi qui per una pausa regala lo spettacolo dell’incrociarsi continuo dei tram e dei tuk tuk, con i turisti che salgono a scoprire le stradine dell’Alfama, dove i negozi e le botteghe artigiane si alternano a scorci in cui il tempo sembra proprio essersi fermato.
La Cattedrale, il Sé (abbreviazione di Sedes Episcopalis) risale al XII secolo, ma fu distrutta da vari terremoti nel XIV secolo e da quello del 1755 ed è ora l’insieme di numerosi stili architettonici.