I giardini della Villa Ephrussi de Rotschild
Era novembre, anche se non sembrava affatto, all’epoca della nostra ultima visita alla Villa Ephrussi de Rotschild. Qualche giorno prima però c’erano stati dei temporali dagli esiti funesti per le fontane danzanti del giardino alla francese, ma la gentilezza e la professionalità della fondazione Culturespaces, che cura, tra molti altri, anche questo splendido sito artistico di Francia, ci ha permesso di godere una volta di più dello spettacolo dei giardini che circondano la celebre villa di Cap Ferrat.
Sono 9 dallo stile molto differente e si estendono sui due versanti del promontorio dominato dalla villa, costituendo l’ideale ponte del metaforico vascello “Ile de France” tanto amato dalla baronessa Beatrice.
In questa visita primaverile sono i fiori ad essere protagonisti incontrastati.
Il Giardino di Sèvres costiutisce una piacevole terrazza per il salone da tè e la scalinata che lo costeggia è preambolo allo spettacolo che ci aspetta lungo il versante della rada di Villefranche.
Con il Giardino Spagnolo si entra in una vera e propria scenografia strutturata: una grotta con fontana ci fa penetrare sotto delle arcate ombrose che circondano un patio attraversato da un corso d’acqua. Marmo rosa e intonaco ocra costituiscono quinte dai colori caldi per lo spettacolo offerto da datura, calle e caprifoglio. Melograni e sterlizie, papiri e filodendri circondano il bacino generato dalla fontana del delfino.
Da qui si passa al giardino Fiorentino, che è in realtà ciò che resta del vasto giardino all’italiana voluto dalla baronessa Beatrice: una grande scala a ferro di cavallo circonda una nicchia con angelo neoclassico. E’ il regno di filodendri e giacinti d’acqua.
Proseguendo lungo il viale fiorentino, fiancheggiato da cipressi, si arriva al Giardino Lapideo. Un insieme di oggetti d’arte dalle origini più disparate riposano sotto un albero della canfora in mezzo a ricchi cespugli di azalee, camelie e rododendri.
L’ingresso nell’ombroso giardino Giapponese, concepito dal professor Shigeo Fukuhara, ci immerge in un’atmosfera zen: un bacino con carpe koi, circondato dagli iris, azalee attorno ai tempietti, bambù che fiancheggiano i piccoli ponti e soprattutto l’acqua, sono le caratteristiche di questo regno.
Il giardino Esotico è uno dei più spettacolari con i suoi cactus giganteschi; le agavi enormi, i fichi d’India, i grusoni spinosi (i cosiddetti “cuscini della suocera”) e i grappoli arancio dei fiori d’aloe ne fanno un ambiente ricco ed elaborato, in netto contrasto con la pace del vicino roseto.
Posto al culmine dell’originario sperone roccioso che ospita i giardini, il roseto è un mondo a parte. Sono cento le diverse varietà di rose che vi crescono, una delle quali porta il nome della baronessa.
Sul fianco ad est si estende il giardino Provenzale, con gli olivi, i pini marittimi, la lavanda e gli agapanti, che restituiscono all’aria gli intensi profumi tipici di Cap Ferrat.
Dulcis in fundo si arriva al giardino alla Francese. Si trova di fronte alla villa, la cui facciata con loggia estende la sua vista sulla vasta area ordinata geometricamente che si protende verso la piccola altura. Qui il tempio dell’Amore domina le cascatelle che si immettono nei grandi bacini con le fontane. Fiori di loto e ninfee fioriscono in estate sulle acque. Le aiole sono decorate da grandi vasi di stile rinascimentale, mentre le palme e le agavi danno unA nota esotica all’insieme.
Dei giochi d’acqua musicali sgorgano ogni 20 minuti dalle fontane.
Bellissimi e questa volta perfettamente funzionanti!