Giardino Giapponese a Monaco
Una montagna, una cascata, una spiaggia, degli specchi d’acqua e un ruscello: il passante distratto mai potrebbe sospettare che tutto ciò si trovi a due passi dal Grimaldi Forum di Monaco.
Il Giardino Giapponese invece è proprio lì, col suo ingresso poco appariscente, ai piedi di palazzi con più di 30 piani e a fianco di trafficate strade su cui corrono auto lussuose.
Eppure una volta varcato uno dei portali la sensazione è quella di trovarsi in un pacifico altrove. Saranno i principi zen con cui è stato realizzato, sarà il rumore insolito dell’acqua che scorre, i profumi della vegetazione, l’armonia tra pietra acqua e piante, ma tra i vialetti di questo giardino si ha subito un senso di pace.
Concepito dall’architetto paesaggista Yasuo Beppu, e inaugurato nel 1994, il giardino ha richiesto più di 17 mesi di preparazione, a causa delle caratteristiche del sito (sorge infatti al di sopra della copertura in cemento di un parcheggio sotterraneo) e del clima poco adatto alle specie vegetali tradizionalmente utilizzate in Giappone.
Fu Ranieri III a commissionarlo; tutte le costruzioni presenti (casa del tè, portali, terrazza coperta) sono state assemblate in Giappone e poi ricostruite sul posto da operai Giapponesi. La vegetazione, proveniente da Italia, Spagna, Germania, Belgio e Francia, è stata coltivata in serre sotto le costanti cure di Beppu stesso. Vi sono specie originarie del Bacino Mediterraneo, dell’America del Sud, dell’Australia, dell’Africa e dell’Asia.
Il laghetto, che misura 1100 m² è abitato da numerose e grosse carpe Koi.