Universal Studios
Solo negli Stati Uniti ho trovato questo tipo di commistione tra differenti destinazioni d’uso; nel senso che a qualunque cosa sia vocato un luogo, se esso può diventare anche un’attrazione, o meglio ancora un parco a tema, ben venga!
Così è stato quando ho visitato il centro della Nasa vicino a Cap Canaveral, o l’autodromo di Daytona e lo stesso accade per gli studi televisivi della Nbc e per moltri altri luoghi che normalmente sono destinati ad altro scopo.
Operazione di marketing o intrinseco bisogno di spettacolarizzare la realtà, qualunque ne sia la ragione principale, nel vivere questo tipo di esperienze viene davvero da chiedersi perché in Europa non si sappiano sfruttare allo stesso modo queste potenzialità.
Perché non c’è nulla che vieti di fare cose serie e al tempo stesso anche giocare con esse.
Comunque, questo sono gli Universal Studios: un grande parco a tema.
A tema cinematografico, ovvio.
Certo la parte più didattica e più interessante è il tour degli Studios veri e propri ovvero i più grandi studi cinematografici mai esistiti: più di un ettaro e mezzo con 13 diversi quartieri interamente ricostruiti seguendo il progetto creativo dello stesso Steven Spielberg.
La visita avviene a bordo di un trenino, condotto da una guida preparata e brillantissima (inevitabile pensare si tratti di un’attrice) che attraversa l’enorme zona dedicata alle ricostruzioni degli ambienti esterni: la città (con la celebre piazza di Ritorno al Futuro), il villaggio “generico” (che può diventare qualsiasi parte del mondo cambiando pochi dettagli) quello del far west e quello messicano (dove può capitare di essere colpiti da un’improvvisa alluvione!) e persino il villaggio fantastico.
Wisteria Lane (il set di Desperate Housewives) occupa da solo un’area gigantesca, riproducendo l’intero villaggio con tanto di viali e di giardini alberati.
Si passa poi attraverso il set del disastro aereo de La Guerra dei Mondi
e gli effetti speciali di Fast and Furious
il leggendario Bates Motel di Psycho
e il lago dove hanno preso vita le ricostruzioni dello Squalo
(che fra il resto è stato usato anche come set di Murder, she wrote, la Signora in Giallo)
e anche in una stazione del metrò sconquassata da un incidente catastrofico (la guida ci ha detto che era stata usata per un film non ancora uscito, del quale quindi non ci poteva dire il titolo; dopo aver visto Skyfall non ho potuto fare a meno di fare il collegamento… chissà se era quello per davvero!)
C’è poi l’attrazione King Kong 360 3D: un tunnel nel quale il treno è costretto a fermarsi a causa dell’attacco dello scimmione in questione! Le sue pareti sono costituite interamente da schermi su cui viene proiettato il film in 3D mentre il treno stesso è scosso dalla possente presa di King Kong; un’immersione a tutto tondo, un’attrazione che ha vinto anche il premio dell’International 3D Society.
Tutto qui è sproporzionato, anche il gigantesco schermo verde che serve a ricreare enormi ricostruzioni di panorami esterni.
Poi ci sono, appunto, anche tutte le attrazioni del parco a tema, che sono davvero tante.
Quando siamo arrivati (nel primo pomeriggio, perché avevamo dedicato la mattinata ad altro) alla biglietteria ci hanno detto che, poiché il parco quel giorno chiudeva alle 18 forse ci conveniva prendere il vip pass che permetteva di evitare le code.
Overselling o consiglio spassionato che fosse, noi non l’abbiamo seguito, preferendo non aggiungere questo esoso supplemento a un prezzo d’ingresso già decisamente elevato.
E abbiamo fatto bene. Mano a mano che si approssimava l’orario di chiusura i visitatori si facevano sempre meno numerosi e le file alle attrazioni sempre più rade, col risultato che anche se avevamo a disposizione solo il pomeriggio abbiamo potuto partecipare a gran parte degli show e delle attrazioni.
Quella che mi ha coinvolto di più è stato Transformer 3D, un viaggio con picchiate e sparatorie fantascientifiche attraverso i palazzi e le strade di una città invasa da giganteschi robot distruttori. Appena scesa volevo rifarla, ma c’era dell’altro.
Sempre divertenti anche le rapide percorse in canoa, questa volta in un Jurassik Park ricostruito all’uopo, e poi il cinema dinamico di Shrek 4D
Alcune attrazioni sono dei veri e propri spettacoli come Special Effects Stage, show in cui vengono spiegati in modo divertente e ironico i principali modi attraverso i quali si realizzano con la computer grafica i più comuni effetti speciali.
e come Waterworld, spettacolare ricostruzione, creata con le scenografie dell’omonimo film, in cui attori e stunt men danno vita ad acrobazie e effetti pirotecnici che culminano con la caduta di un aereo in fiamme a pochi metri dal pubblico!
All’esterno del parco il Citywalk costituisce un contorno altrettanto spettacolare, con i suoi viali e le piazze su cui affacciano ristoranti, negozi, cinema e teatri.
e quando la sera le luci si accendono la magia sembra quasi vera.
2 commenti
marco barsotti
in effetti mi pare che anche la Casa Bianca sia un’attraction, ovvero la si possa visitare.
Piú che il desiderio di spettacolarizzare, penso sia un approccio aperto alle cose (come i telegiornali, fatti direttamente in piazza o con gli studi sulla strada…come il freedom of information act: “People have the right to know”.
anto
qualunque cosa sia mi piace. Dà l’idea di cercare di rendere ogni cosa accessibile e bella, se non addirittura divertente. Questo che può sembrare solo un corollario credo sia in realtà fondamentale: non si tratta solo di aprire, far conoscere, ma di farlo rendendo le persone (un po’ più) felici!