Warner Bros Studios
“The entrance is right there between the Duffy Duck and Bugs Bunny Statues”
Alla parola “statue” il marco ha sgranato gli occhi e cominciato a ridacchiare ma la ragazza addetta ai biglietti non aveva alcuna ironia nel tono della voce.
Perché qui giustamente si prendono sul serio e quelli che per noi sono solo dei disegni animati a casa loro diventano dei veri personaggi di bronzo e ossa, che accolgono i visitatori che si apprestano a passare oltre lo specchio del loro mondo magico.
Il Vip Tour degli studios della WB è stato davvero interessante. Oltre a poter vedere dal vivo alcune ricostruzioni di ambienti esterni ed interni utilizzati per numerose riprese, abbiamo avuto dalla nostra guida Amanda un sacco di informazioni e curiosità su come vengono realizzati i film e sul dietro le quinte delle varie fasi di realizzazione.
Ad esempio il fatto che gli stessi edifici appaiono in realtà in decine di film e che basta modificare i particolari e le insegne per cambiare completamente l’ambientazione e la destinazione dei medesimi.
Oppure che un semplice fazzoletto di prato può, se montato in seguito assieme a delle panoramiche adeguate, diventare niente meno che Central Park: nessuno potrà sospettare che l’attrice che si vede correre stia in realtà continuando a percorrere gli stessi tre metri, ma ripresa da angolazioni differenti.
Qui l’arte cinematografica appare in tutta la sua mistificazione, ma il filmato che viene mostrato all’inizio e che riunisce le scene più emozionanti di decine di film memorabili prodotti proprio qui dimostra una volta di più come la finzione a volte possa essere assai più potente della realtà.
Il tour prevede anche la visita ai padiglioni dove vengono costruiti e custoditi tutti i complementi di scena. C’è davvero di tutto: lampade, quadri, mobili, dettagli architettonici, gli oggetti più banali riuniti assieme a quelli più preziosi, originali e dalle fattezze più ricercate; tutti sono poi esposti ognuno col suo prezzo, a disposizione delle varie produzioni che vorranno acquistarle o noleggiarle.
In un padiglione sono poi esposte le vetture più famose che sono state utilizzate nei film più celebri.
Fa una certa impressione vedere parcheggiate qui le auto di Bo e Luke, di Batman, di Harry Potter (a quest’ultimo è dedicato anche un intero museo, nel quale però non possono essere scattate fotografie) e di altri personaggi entrati ormai in modo imperituro nel nostro immaginario…. ti aspetteresti quasi di vederli arrivare da un momento all’altro, inserire la chiave e partire!
Una curiosità sulla Gran Torino dell’omonimo film: è l’unica vettura che non è di proprietà della WB, avendola Clint Eastwood acquistata per sé, anche se poi l’ha lasciata a disposizione degli studios perché possa essere ammirata dai visitatori.
I set dove sono in corso attualmente delle riprese non si possono fotografare, ma quelli la cui produzione è da tempo terminata sì. E’ il caso del padiglione in cui sono raccolti tutti gli arredi e gli oggetti di scena che sono serviti sul set della celeberrima serie televisiva Friends, un vero cult, i cui memorabilia sono ora raccolti tutti qui.
Quanto alla celebre cisterna per l’acqua, un tempo destinata a placare eventuali incendi, dopo aver rischiato di rovinare al suolo durante uno dei terremoti che scuotono periodicamente la regione, è stata semplicemnte spostata in mezzo a un piazzale, per scongiurare qualsiasi incidente, ma in modo da essere allo stesso tempo salvaguardata; era infatti nel frattempo diventata il simbolo della Warner Bros e continua ancor oggi a svettare sopra gli studios, nonché in tutti gli spot introduttivi di ogni produzione della casa.
Durante il tour viene scattata a tutti i partecipanti anche una foto sul magico sfondo verde, quello che permette facilmente di proiettare i personaggi in un ambiente fantasioso.
(ripensandoci ora, potevamo anche noi essere un po’ più americani e kitsch nella posa!)
Un commento
marco barsotti
l’ “industria” cinematografica é molto piú di quanto si pensi un insieme di anti artisti – manovali, falegnami, carpentieri, ecc…almeno questo quanto ho notato, e mi ha sorpreso non poco.
Manca in queste visite – ma forse non lo si apprezzerebbe, oppure é totalmente realizzato altrove – la visita a chi realizza le parti in cgi (computer graphics), ormai cosí importanti in ogni produzione.