Hollywood Boulevard
Questo viale, che prima del 1910 si chiamava Prospect Avenue e che prese il nome attuale solo quando il villaggio di Hollywood (che significa bosco di agrifogli) venne annesso alla città di Los Angeles, questo viale, dicevo, è diventato il simbolo del cinema americano e del divismo cui questa fabbrica di sogni ha dato origine.
I teatri e i monumenti all’industria dell’intrattenimento cinematografico che vi sorgono sono altrettanti emblemi di quella parte di realtà che esiste solo altrove (sulle pellicole di celluloide prima e sugli hard disk oggi) e che ciò nondimeno è capace di regalarci emozioni eterne, come eterne sono le storie che ha immortalato (e che immortalerà, finché l’umanità avrà l’istinto di proiettarsi nelle creazioni che quegli artisti vorranno regalarci).
Su questo viale, nel 1958 fu creata la Walk of Fame, tributo agli artisti più famosi in ogni ramo dell’industria dell’intrattenimento.
Ben 2400 stelle a 5 punte recanti i nomi di altrettanti artisti intarsiano oggi entrambi i lati di Hollywood Boulevard e di Vine Street: attori, musicisti, produttori, registi, gruppi musicali e teatrali; sotto ciascun nome un simbolo ricorda il campo in cui hanno raggiunto la fama.
(ebbene sì, per Tom Cruise si fa anche la foto stupidotta!)
Un altro simbolo del cinema hollywoodiano che sorge su questo viale è il Grauman’s Chinese Theatre; la celebre sala, costruita nel 1926 sotto il patrocinio di Sid Grauman, ha ospitato numerose importanti prime cinematografiche, tra cui il lancio di Star Wars nel 1977, e anche alcune edizioni degli Academy Awards.
La sua attrazione più nota è comunque il cortile pavimentato da lastre in cemento in cui sono impresse le impronte di mani e piedi -nonché le dediche e gli autografi- di numerose star del cinema dagli anni venti ad oggi: ce n’è circa 200.
La sede degli Academy Awards è senz’altro uno dei simboli più potenti dell’industria dei sogni hollywoodiana. Fa un po’ strano non poterlo più chiamare Kodak Theatre.
Fino al febbraio scorso, prima del fallimento della compagnia, il teatro era infatti sponsorizzato dalla Kodak; dopo un breve interregno, dal maggio 2012 in occasione della firma di un contratto ventennale con i Dolby Laboratories, è stato ribattezzato Dolby Theatre.
Dal giorno della sua apertura, il 9 novembre 2001, il teatro è stato sede della cerimonia conclusiva degli Oscar, che prima non aveva una sede fissa.
Nella hall principale imponenti colonne espongono i nomi dei precedenti vincitori dell’ambita statuetta per il miglior film; sono presenti spazi bianchi per i prossimi film vincitori fino alla fine del secolo.
Il teatro è affittato all’Academy of Motion Picture Arts and Science per parecchie settimane prima della notte degli Oscar, il resto dell’anno ospita concerti e spettacoli di vario genere.
Il cinema, si sa, è fatto di personaggil; oltre a quelli presenti nel Museo delle Cere di Madame Tussaud su questo viale ci sono molti altri loro simulacri più o meno verosimili….
I souvenirs del sottoscala non ho avuto il piacere di vederli ma credo fossero kitsch almeno quanto i vari spiderman e hulk che hanno qui la loro patria elettiva!
C’è poi l’edificio Art Deco della Max Factor che ospita il nuovo Hollywood History Museum, con un’incredibile collezione di memorabilia.
Gli abiti di scena di Superman, di Rocky Balboa e di Moulin Rouge fanno un certo effetto, anche se una volta estrapolati dal loro contesto ed esposti in vetrina hanno più che altro l’aspetto di maschere pronte ad essere indossate durante la festa del prossimo carnevale.
Ci sono poi i personaggi di Star Wars, Rodolfo Valentino, Pamela Anderson e Hannibal Lecter, tutti qui riuniti a celebrare il meccanismo magico che ha dato loro fama imperitura.
E poi vecchie foto e vecchi strumenti che fanno ormai parte della preistoria del cinema, ma che proprio per questo ne conservano intatto il fascino.
Ovviamente c’è anche tutta una sezione dedicata al trucco di scena, arte alla quale l’edificio era inizialmente vocato.
Su tutto questo domina l’Hollywood Sign. La scritta, lunga 110 metri e formata da lettere alte 14 metri, si trova sul Monte Lee, che appartiene alle montagne di Santa Monica che formano le colline di Hollywood e originariamente componeva la parola “Hollywoodland”.
Nel 1923, infatti, quando fu creata, si trattava di una scritta pubblicitaria che serviva a promuovere i lotti alle pendici di quelle colline, sui quali sarebbe sorto il nuovo quartiere residenziale. Non lo si pensava dunque come permanente, ma dopo la fama data a Los Angeles dalla crescente industria del cinema, di cui Hollywood era diventata emblema, esso divenne famoso in tutto il mondo e venne quindi mantenuto.