On the road again
Lasciati il Grand Canyon e Flagstaff ci rimettiamo per strada. Sono ancora tante le miglia che ci separano dal Pacifico.
Ed è ancora il deserto, dell’Arizona prima e della California poi, a circondarci nel nostro viaggio.
La sosta a Palm Springs è stata più breve del previsto a causa di un problema alla vettura che ci ha fatto perdere un bel po’ di tempo. Peccato, mi sarebbe piaciuto visitare il Joshua Tree Park o, in alternativa, la famosa funivia verticale che attraversa decine di biotopi partendo dal deserto e arrivando fino in alta montagna.
Pazienza, vorrà dire che toccherà tornarci, prima o poi…
In ogni caso di Palm Springs mi è rimasto uno splendido ricordo, anzi tre: un Sushi delizioso, una piacevolissima piscina un lussuoso negozio di macchine fotografiche.
(sì, occorrerà ritornarci…. )
Dopo Palm Springs ci siamo trovati nel mezzo di una vera e propria foresta di pale eoliche.
Documentandoci abbiamo scoperto che una legge della California aveva imposto che entro il 2020 un terzo dell’elettricità fosse ricavata da fonti rinnovabili. Per ottenere questo obiettivo lo Stato ha dato aiuti economici alle imprese che decidessero di installare impianti eolici in questa zona particolarmente ventosa.
In seguito ci si è resi però conto che questi potevano essere particolarmente rischiosi per i condor, con i quali la zona è stata di recente ripopolata. Sembra infatti che questi possano essere attratti dalle stesse correnti di aria calda che alimentano le pale eoliche.
Finora non sono stati registrati incidenti ma, trattandosi di specie protetta, i proprietari delle pale rischierebbero addirittura la prigione, in caso di morte accidentale di qualche esemplare.
Per questo motivo la proliferazione di generatori ha avuto una battuta d’arresto.
In ogni caso la corrente prodotta in quest’area è ad oggi pari a quella di 5 centrali nucleari.