Antica Thira
La salita all’antica Thira è una gita che è consigliato fare al mattino. Partendo da Perissa un sentiero si arrampica fino Mesa Vouno, sulla cresta che la separa da Kamari. Sentiero. Si fa in fretta a dire sentiero.
Seguendo le indicazioni quello che ci si trova davanti è inizialmente una larga strada sterrata che sembra portare direttamente alla vetta. Appunto, sembra. Perché dopo un po’ si perde nel nulla di un terreno piuttosto franoso e cosparso di spine e sterpaglie. La sensazione di aver sbagliato strada diventa a mano a mano certezza, ma noi non ci diamo per vinti e riusciamo a risalire la costa scoscesa fino ad incrociare il sentiero agevole che avremmo dovuto evidentemente imboccare all’inizio. Poco male perché così facendo siamo passati accanto a delle concrezioni rocciose in cui si aprivano delle grotte davvero suggestive.
Sulla vetta, o meglio sul vasto altipiano che domina il mare, si trovano i resti dell’antica città di Thira, che fu l’unico centro urbano di Santorini dal IX secolo e fino a quando il Cristianesimo divenne la religione predominante sull’isola. Fondata dai Dori questa fortezza naturale raggiunse l’apogeo sotto i Tolomei che vi avevano installato una base navale e subì il declino sotto i romani prima di essere abbandonata nel XIII secolo.
La città si estendeva sulla superficie piatta con la quale culmina questa cresta alta 369 metri che forniva una fortificazione naturale per osservare le aree circostanti l’Egeo sudorientale. La maggior parte dei monumenti oggi visibili risalgono all’era ellenistica e ci danno un’immagine della vita dell’epoca, con gli edifici pubblici attorno all’agorà, i numerosi santuari, il teatro e le case private, di cui sono ancora riconoscibili le stanze e l’organizzazione interna.
Durante la discesa, decisamente più agevole, cresce la curiosità di capire dove e come abbiamo potuto sbagliarci nella risalita, visto che il cartello era piuttosto univoco. Ed ecco la risposta:
Quella che prosegue diritta è la strada sbagliata, quella che curva a destra è quella giusta. Al centro l’indicazione per Archaja Thira:
Conclusione: non tutti i cartelli in Grecia sono univoci, alcuni lasciano decisamente spazio all’immaginazione.
Nota: in realtà la deviazione per il sentiero giusto -il cui imbocco era praticamente nascosto tra i massi e gli sterpi- indicata da questo cartello vuole senz’altro essere un’allegoria del fatto che la retta via è sempre (oltre che storta) anche nascosta e oscura a trovarsi, mentre quella più facile da imboccare si trasforma poi in un cammino impervio, cosparso di rovi pungenti e terreno cedevole sotto i piedi.
Filosofi da sempre, i greci.
4 commenti
Apolline
Magnifiques images. Un lieu magique dominant la mer, qui nous inscrit comme vivants, dans un temps si long où la mort n’est plus une menace, mais la simple succession des générations.
Et magnifique aussi cette philosophie … Il est sage de réfléchir avant de s’engager sur une voie … la route qui parait simple est souvent la plus difficile.
Là, il ne fallait pas réfléchir, mais lire le grec, en tout petit, en bas, tandis que la pancarte elle-même est détruite ! … Trouver la vieille ville se mérite ! …
Un gros merci et plein de bisous
Marithé
Un magnifique souvenir, déjà ancien pour moi … Quel plaisir de te suivre par ces chemins qui recèlent trésors et mystères et incitent à une profonde réflexion, exploration, méditation, introspection …
J’ai pris du retard dans mes découvertes des merveilles des blogs, mais je déguste avec plaisir ces retrouvailles …
anto
:))) c’est vrai Apolline, mais en ce cas la montée, même par la fausse route, nous a permis de profiter de magnifiques paysages! plein de bisous à toi! ♥
anto
merci à toi de ton passage Marithé! 🙂