Arles
Il toponimo di Arles deriva da Arelate, parola di origine celtica che significa “luogo vicino allo stagno”, con riferimento ai terreni paludosi che circondano la città.
Questa città sulle sponde del Rodano, tra le Alpilles e la Camargue, ha più di 2500 anni e reca profondamente le tracce del suo passato romano. La maggior parte dei monumenti è ubicata nei pressi della centrale place de la République -sulla quale campeggia un obelisco egiziano e si affaccia l’hôtel de Ville- e poco lontano la place du Forum.
L’Arena di Arles è il più grande e uno tra i meglio conservati tra i monumenti romani di tutta la Provenza. Poteva contenere fino a 20.000 spettatori e ancora oggi vi si tengono regolarmente sia le corride provenzali sia le corride spagnole. Costruito nel 90 dC, misura 136 metri per 107 e ogni piano possiede 60 arcate. Nel medioevo fu trasformato in fortezza, l’aspetto difensivo della quale fu sottolineato dalla costruzione di torri. Nel 1826 quando cominciarono i lavori di ristrutturazione del monumento, vi si trovavano ancora 212 case e 2 chiese.
Théâtre antique: costruito alla fine del I sec a.C. sulla cima della collina Hauture. La scena era una piattaforma di 50 metri per 6 ornata di ricche statue. Oggi resta solo il primo dei tre ordini di gradinate che lo formavano.
La chiesa di Saint Trophime: il portale e il chiostro di questa chiesa romanica presentano pregevoli sculture di scene bibliche.
Crypto porticus: si tratta di immense gallerie sotterranee che servivano a sostenere la struttura della piazza del foro. Essa infatti fu installata sul fianco ovest della collina di Arles e per essere sostenuta ebbe bisogno della costruzione di un’ampia piattaforma. La parte nord dei cryptoportique costruiti all’uopo passano sotto la place du Forum e la parte sud sotto l’hôtel de Ville. Dell’antica piazza romana restano oggi solo due colonne e parte del frontone di un tempio.
Il leone simbolo di Arles sembra abbia origini veneziane, a causa di un’alleanza con la Serenissima prima di sottomettersi alla corona francese.
2 commenti
marco barsotti
Certo che i Romani lasciano sempre stupefatti, per l’intelligenza, la perizia e il gusto con cui costruivano le loro citta’.
Ci torneremo, di certo.
(bellissima la panoramica dell’arena)
Apolline
Que de souvenirs dans cette belle ville … et dans les roselières alentours, avec ma jument Lila … Tes photos sont magnifiques et j’ai le coeur tout serré de nostalgie.
Gros bisous