Eze: les Jardins Exotiques
Sulla cima dello sperone roccioso sul quale è costruito il villaggio medievale di Èze sorge il château, o meglio quello che ne resta: le sue rovine, ovvero qualche muro che dovrebbe corrispondere alle antiche cisterne.
Costruito dalla famiglia d’Èze nella seconda metà del XII sec, fu distrutto nel 1706, durante la guerra di successione di Spagna da Luigi XIV che temeva potesse essere di impedimento alla comunicazione tra Villefranche e Monaco.
Durante la Belle époque comincia a diventare meta dei primi turisti che vi si recano dopo una lunga ascesa dalle rive del mare.
Proprio quassù, nel punto culminante del villaggio è stato costruito uno splendido jardin exotique.
Dopo la seconda guerra mondiale decine di uomini vi hanno trasportato sacchi pieni di terra per rendere possibile il progetto del sindaco dell’epoca che, con il concorso di Jean Gastaud, creatore dei Jardins Exotiques di Monaco, aveva deciso di crearne uno anche qui.
Il sito è protetto a nord dal plateau de la Revère e la sua pendenza assicura un drenaggio naturale importantissimo, visto che si tratta di piantare specie adatte al terreno arido: cactus, agave, aloe e via dicendo.
Nel 2004 nasce la concezione odierna del giardino, in cui accanto alle piante esotiche si trovano vari percorsi, artistici e tematici e anche spazi adatti al relax e alla concentrazione.
Una tavola di orientamento in lava smaltata aiuta a situare i vari luoghi che si possono vedere da questo punto panoramico che abbraccia lo spazio dall’Italia a St-Tropez.
Ad est, sullo sfondo della vetta Tête de Chien si vede le Chateau Balsan, sul mare spicca Cap Ferrat oltre il quale si apre la rada di Villefranche sur mer con sullo sfondo le piste dell’aeroporto di Nzza. Cap d’Antibes, l’Esterel e Cap Camarat vicino St-Tropez chiudono l’orizzonte verso ovest. Nelle giornate particolarmente limpide si riesce a distinguere la Corsica a sud.
I sentieri del giardino sono popolati da 15 sculture di Jean-Philippe Richard che segnano un itinerario tra arte e botanica.
Le Deèsses de la terre, discendenti di Iside che i Fenici veneravano in questi luoghi sono figure allo stesso tempo pudiche e sensuali, che si offrono alla meditazione dei passanti. Ognuna di esse possiede la sua personalità, definita da una breve poesia dell’artista.
Il giardino esotico di Èze possiede numerose specie provenienti dall’Africa e dall’America, ma anche da altri habitat, come il Mediterraneo o le foreste tropicali. Si tratta di piante che hanno limitato al massimo l’evaporazione attraverso stratagemmi come una superficie liscia a volte ricoperta di cera e spine al posto delle foglie; spesso è faticoso distinguere le varie specie, visto che la natura e l’evoluzione hanno portato delle risposte simili nei diversi punti del globo.
8 commenti
marco(a)
Ecco, le foto, pur splendide, non possono rendere la sensazione che si prova stando in questo meraviglioso giardino in cima ad un colle.
Apolline
[c’est top] Magnifiques images … Belle journée à vous deux.
anto
coucou Apolline! belle journée à toi aussi! bisous!
Toukou
[this is good]
Marithé
[c’est top] C’est un endroit magnifique, avec de superbes variétés … Je suis déjà passée mais je n’ai pas visité ces jardins ! si je retourne par là, grâce à toi, je n’y manquerai pas ! Photos très réussies …
anto
oui Marithé c’est magnifique! si tu en as l’occasion va les visiter! on a la sensation d’être suspendu dans le vide entre le ciel et la mer et les jardins sont un très bel endroit de paix et de beauté…. tu pourrais en tirer des superbes inspirations pour tes tableaux! :)))
maya
Tous les commentaires sur les photos sont passés à la trappe (ont disparu)lors du transfert :-s
anto
oui Maya… je le savais… 🙁
ici les photos ne sont pas stockées séparemment dans un archive mais elles n’apparaissent que à l’intérieur des notes dont elles font partie et où on ne peut pas le commenter.
même chose pour les vidéos et la musique: une grande partie de choses qui se sont passées sur vox disparaîtront à jamais! 🙁
pour un petit moment j’ai espéré qu’au moins pour les photos, en les exportant sur flickr, les commentaires pouvaient être sauvegardés (en fait flickr a une structure par niveaux de visibilité qui est la même de vox) mais cela n’est pas arrivé.
D’ailleurs c’était écrit sur la page des renseignement pour l’exportation, c’est déjà assez qu’elles aient gardé les tags…