Navi
E’ il caso di parlare di uno dei motivi che ci ha portato a fare la nostra vacanza proprio in Corsica: il traghetto, o più elegantemente il ferry boat o più semplicemente la nave tout court.
L’importante non è la sua rotta, anche se forse quella perfetta esiste (sebbene mi sia convinta ormai che non sia raggiungibile con la mia bussola), ma il fatto che con essa si solcano le acque, che il viaggio è più lungo e spesso disagevole, che quando ci si avvicina alla meta la si vede da lontano come un miraggio e quando la si raggiunge si ha l’impressione di averla un po’ conquistata.
Lascio a chi è più esperto di me il compito di parlare più diffusamente delle navi fotografate qui sotto, anzi spero proprio che lo faccia, visto che mi ha mostrato delle foto davvero sorprendenti delle due gemelle Regina e Victoria tagliate in due durante i lavori di ristrutturazione.
Si tratta di due vecchie navi del 1972 che pur essendo state rimaneggiate e rinnovate conservano ancora l’aspetto e la concezione delle navi di qualche decennio fa.
La tendenza infatti (che sembra essersi diffusa anche per i traghetti lacustri con gli esempi recenti dell’Orione e dell’Andromeda, rispettivamente sul Lario e sul Benaco) è quella di costruire navi sempre più chiuse, in cui gli spazi aperti sul mare sono praticamente inesistenti.
La cosa appare piuttosto evidente confrontando la moderna e senz’altro più lussuosa Napoléon Bonaparte con la vecchia Regina.
Io ho pochi dubbi su dove sarebbe per me più affascinante navigare, ma forse sono condizionata dal ricordo del piccolo motoscafo di mio papà sul quale si era a contatto con l’aria e gli spruzzi delle onde del lago.
Anche la Mega Express V su cui abbiamo fatto entrambe le traversate faceva parte di questa più moderna categoria: un palazzone di sei piani dal quale era quasi impossibile vedere le acque del mare, pur avendo spazi addirittura eccedenti le necessità dei 2000 passeggeri che può ospitare.
All’aria aperta restano un paio di piccoli ponti e il solarium attorno alla piscina.
Un commento
marco(a)
Domani (..piu’ sveglio) faro’ qualche considerazione su queste navi, e su quelle che avevo fotgrafato a Nizza.