Consonno
La storia di Consonno, nel comune di Olginate (Lecco), ha dell’incredibile: il paese passa infatti in pochi anni da antico borgo rurale a città fantasma, vivendo una breve quanto intensa fase di “città dei balocchi”.
Tutto inizia negli anni Sessanta, quando il “Grande Ufficiale Conte Mario Bagno”, imprenditore edile senza scrupoli, decide di acquistare in un colpo solo l’intero paese, per costruirvi una città dei divertimenti, una sorta di “Las Vegas” della Brianza.
Dopo aver realizzato la strada che collega Olginate a Consonno il conte Bagno comincia i lavori di distruzione e sbancamento, talmente aggressivi da causare nel 1966 e nel 1967 delle frane che arrivano a invadere la strada che congiungeva le frazioni di S.Maria, Albegno e Parzanella con Olginate. Ma il conte Bagno non si ferma: alle vecchie case vengono sostituiti nuovi palazzi, sfingi egizie, cannoni, pagode e tutto ciò che può evocare esotismo ed evasione.
Per Consonno iniziano gli anni ruggenti, che raggiungono il loro apice tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta. Migliaia di persone raggiungono la città dei balocchi in cui si trova di tutto: da un improbabile minareto ad una galleria di negozi in stile arabeggiante, da cannoni a armigeri medioevali in posizione di sentinella, da sale da gioco a sale da ballo, da colonne doriche al “Grand Hotel Plaza”.
L’apoteosi di Consonno dura alcuni anni, prima dell’inesorabile declino. Nell’ottobre del 1976 una nuova frana cade sulla nuova strada di accesso alla città dei balocchi: quasi una vendetta della natura che isola Consonno dal mondo e che gli riserva un destino ancora più tragico: quello di “città fantasma”.
Oggi a Consonno, che conta meno di 10 abitanti, regna incontrastato il degrado: un rave party che vi ha avuto luogo nel luglio 2007 ha portato una grande devastazione. La casa di riposo che negli anni ’80 prese il posto dell’hotel Plaza fu letteralmente distrutta e tutti gli edifici sono oggi pericolanti e transennati, in attesa di una rivalutazione del luogo.
Qualche immagine della galleria arabeggiante che ospitava i negozi e del singolare minareto
Quel che resta della zona che ospitava la balera:
Qui sotto immagini di quelli che un tempo erano gli appartamenti per le vacanze e della parte adibita a cantiere.
Ancora qualche immagine di questa città fantasma…
prima di rievocarne i tempi d’oro con questo video risalente al 1972
19 commenti
marco(a)
in inglese direi “disturbing” per questa esperienza. Oltretutto i murales non li apprezzo per niente.
anto
la storia di questo posto mi ha lasciata esterefatta… a parte l’idea assurda di distruggere un paese esistente per realizzare quello che poteva essere un sogno o un delirio, mi ha sorpreso il fatto che non si sia riusciti a rivalutare il centro, dopo il suo declino, lasciandolo morire di quest’agonia lenta e distruttiva
cristiana
ciao ! ma come ci sei arrivata a Consonno ???? pensa che è cosi vicino a Merate ma non la conoscevo la storia…. :-( !!
G
questa storia assurda ha un gemello ancora piu’ delirante Zingonia !
G
Associazione Wikimedia Svizzera – per informazioni: http://www.wikimedia.ch
Zingonia
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Zingonia è una località della provincia di Bergamo, frazione dei comuni di Verdellino, Verdello, Ciserano, Boltiere e Osio Sotto.
L’abitato di Zingonia è frutto di un progetto urbano parzialmente realizzato degli anni ’60 di città per i lavoratori, voluto dall’imprenditore Renzo Zingone.
Indice
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Storia [modifica]
Dopo l’esperienza del quartiere Zingone a Trezzano sul Naviglio nacque l’idea della realizzazione di una cittadina, in cui una zona industriale e un’area urbanistica si integrassero, permettendo ai lavoratori di risiedere vicino alle unità produttive e contemporaneamente disporre di tutti i servizi.
La zona adatta per Zingonia venne individuata in provincia di Bergamo, nelle vicinanze dell’autostrada, della ferrovia e di altre importanti vie di comunicazione tra i comuni di Boltiere, Ciserano, Osio Sotto, Verdello e Verdellino. Nel 1964 sottoscritte le convenzioni con i comuni interessati cominciò la costruzione. Furono realizzati capannoni industriali, centro sportivo, Grand Hotel, ospedale, appartamenti e villette.
Il progetto prevedeva l’urbanizzazione su 7.620.000 m² di cui 2.312.000 per attività industriali, 2.722.000 per uso abitativo e 780.000 per il terziario. La popolazione avrebbe dovuto aggirarsi intorno alle 50.000 persone.
Le aree industriali furono quasi tutte realizzate già nei primi anni, ma l’incremento di popolazione previsto non avvenne e il progetto venne ridimensionato già al principio degli anni ’70. L’evidente squilibrio portò ad un degrado della zona.
A partire dagli anni ’80 si popola di immigranti extracomunitari, il lavoro nelle tante fabbriche dei dintorni non manca. L’aspetto oggi è quello di un quartiere popolare della periferia di una grande città, dove la fontana con l’obelisco spaziale e il Grand Hotel fatiscente fino al 2008, anno in cui è stato rimesso a nuovo, rammentano l’ambizioso progetto.
Zingonia è conosciuta anche per l’ospedale e il Centro Sportivo dell’Atalanta.
Zingonia – Arte Integrazione Multicultura [modifica]
Zingonia – Arte Integrazione Multicultura è un progetto di mediazione culturale svolto attraverso l’arte con le comunità di residenti immigrati abitanti a Ciserano, nell’area industriale di Zingonia, articolato da quattro laboratori della durata di un anno. Il progetto ha coinvolto gli artisti Stefano Arienti, Gennaro Castellano, Liliana Moro e Luca Vitone in relazione diretta con il territorio, concentrando l’attenzione sulle periferie e l’elemento interculturale. Nella fase centrale di attuazione di Arte Integrazione Multicultura, i laboratori si sono svolti in un grande capannone industriale di Zingonia. Istituzioni attente e vicine hanno permesso e sostenuto la realizzazione di un progetto controcorrente rispetto agli abituali meccanismi di committenza, in cui spesso la dinamica di responsabilità verso terzi (cittadini o clienti privati), corre il rischio di trasformarsi in una forma di controllo sul risultato. Il punto importante che questo progetto sembra sostenere con la sua stessa esistenza, è quello della necessità di un continuo confronto aperto tra arte e pubblico. Sia per la metodologia innovativa utilizzata, che per la capacità di trasporre in spazi espositivi processi culturali sviluppati nel territorio, al progetto è stato attribuito il premio Minimum Prize 2003, presso Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Biella.
Sviluppi del progetto [modifica]
Il progetto prosegue con la fondazione di un’associazione con il nome “reporting system”, creata nel 2004 che promuove lo sviluppo di processi creativi nello spazio pubblico occupandosi soprattutto di problematiche che interessano la società,il territorio, le relazioni interpersonali e le dinamiche culturali. Nel 2005 il lavoro di reporting system è alla biennale di Siviglia al CAAC, nel 2003 realizza un progetto col nome Voyages croises insieme al gruppo collettivo di artisti africani Huit Facettes Interaction; Voyages croises viene esposto a Documenta 11 (2002).
Progetti simili [modifica]
Bibliografia [modifica]
anto
eheheh… a dire il vero non so neanch’io come…. la strada per arrivarci è davvero assutrda, per fortuna avevamo il navigatore!!! 😀
ci siamo stati con i colleghi del corso di fotografia.. una specie di safari fotografico, in una location davero particolare!!!! 🙂
anto
Adesso devo scappare di nuovo al lavoro ma stasera vado a guardarmi la storia di questa Zingonia che, quanto meno, (ho letto supervelocemente quello che hai scritto) mi pare che non sia sorta sulle cenere di un paese esistente appositamente raso al suolo…
grazie del link Giorgio!
cristiana
ciao ! credo di esserci stata un’unica volta un sacco di anni fa ! ma in quella zona ci sono un sacco di paesini difficili da raggiungere e con nomi buffi (tipo campsirago, scerizza,ehehehe ! )
zingonia è vicino a me, troppo difficile ora leggere il link ! col sonno che ho credo di poter dormire lo stesso ignorando tutto ! ;-)))
bacio
anto
ahahah!!! credo anch’io che tu ci possa riuscire… invece io ho appena finito di cenare (sì sì…. CENARE… meladetto lunedì del cavolo!) e nell’attesa che si compia almeno un minimo di digestione penso che andrò a curiosare il link di Giorgio…. ciao cris buona notte, se se ancora sveglia, se no buona giornata per domani! smack smack!
marco(a)
il dramma e’ che anche la MITZI ha dovuto cenare a quest’ora infame!
anto
ho letto il link e soprattutto ho trovato questo blog, molto esplicativo a riguardo…. mi sembra che i due casi abbiano in comune il fatto di essere stati creati con intenti più o meno speculativi dai rispettivi imprenditori. Ma poco di più.
In realtà la vicenda di Consonno avrebbe anche un lato romantico legato al sogno dell’invasato conte Bagno, non fosse che per realizzarlo costui ha raso al suolo un paese preesistente!!!!! O_O ! Invece la storia di Zingonia appare come un atto speculativo bell’e buono, visto che non ha portato nessun beneficio e ha anzi creato una zona di degrado…. la devastazione di Consonno è alla fine più esistenziale che matreiale: un paese prima raso al suolo e poi svuotatosi degli abitanti, dopo aver perso il suo significato, legato unicamente al delirio di un pazzoide.
Zingonia (che non esisterà sulle carte geografiche, ma su google maps c’è ;D) è un luogo senza anima, come tutte le cose creata “a posta”, non una città fantasma, ma, ahimè, una città abitata da fantasmi.
Grazie del link G, davvero molto interessante!
anto
la mitzi ha solo bisogno di un po’ di dieta…. e lo sa anche lei, che, guarda caso, in questi giorni non chiede quasi più le crocche!!!!
cristiana
perchè dici che non esiste sulle carte geografiche ??? cmq ci sono posti peggiori di Zingonia !! tanto gli extracomunitari ci sono ovunque, cosi come le prostitute e tutto il resto ! in compenso l’ospedale per quanto ho avuto modo di utilizzare io funziona molto bene !
grazie x le buone nanne che mi hai augurato ieri (anche se ero ancora sveglia ho letto solo qs. mattina ! )
ciaooo
anto
c’è scritto così sul link di G…. non so perché….
non conosco Zingonia (ehehe…mi fa un po’ ridere pensare che derivi il suo nome dall’imprenditore che l’ha costruita… un po’ come dire Barsottia o Bonfantia… :D), ma posso immaginare che abbia delle strutture che funzionano bene… non sempre il degrado è sulla superficie delle cose, anzi quello che si naasconde in profondità, sotto apparenze spesso gradevoli, è speso molto peggiore!
G
Zingonia non esiste perchè e la periferia di 5 paesi che fanno un nuovo centro.
Zingone era il primo marito della attuale signora Dini ex primo ministro
Dini primo ministro subito!
anto
ah ecco perché…. praticamente un agglomeraato di periferie! wow!
ho letto che Zingone negli anni ’70 si è poi ritirato in Costa Rica, senza moglie, evidentemente!!!! 🙂
anto
(chiamalo scemo…. :D)
cristiana
So dove organizzare il prox blog raduno !! Anto possiamo andare anche nel peggior agglomerato urbano del mondo che ci divertiamo un sacco !!
ti pare Anto ???
bello Bonfantia !!! mi piace mi piace !! con Fava è più complicato ! facciamo Favailandia ??? :-)))))
anto
ahahaha!!!! sì sì infatti ci ho provato ma non mi era venuto in mente nulla di così fantasioso!!!! :DDD
hai ragione cris, quando si tratta di trovarsi fra noi non è certo il luogo quello che conta!!!!! :))))