Film

Duplicity

Un thriller basato su una vicenda di spionaggio industriale, costruito attraverso salti di tempo e di luoghi e su un avvincente gioco delle parti; il suo interesse maggiore consiste in realtà nella storia d'amore trai due protagonisti: Clive Owen e Julia Roberts si incontrano e si scontrano, si fidano e si sfidano per scoprire alla fine che l'unica certezza che hanno in un mondo di inganni e finzione è proprio il loro reciproco amore.

Io conosco quello che sei e ti amo lo stesso

5 commenti

  • Giuly

    [ciò è buono] com’è anto??? avevo visto il trailer qualche giorno fa e mi sembrava un bel film!!! fammi sapere che poi nel caso lo vediamo se ci dici che è belllllo :)))

    bacetti **

  • Giuly

    bene bene, allora vediamo di andarci 🙂

    Stasera ne ho guardato uno vecchiotto che non avevo mai visto, Original Sin…all’inizio un po’ lento, però poi si è rivelato carino 🙂
    menomale…dopo la prima mezz’ora ero già sfiduciosa..ma poi si è ripreso e alla fine è stato pure bello! bacini

    (non c’entra niente con il film…commento un po’ prolisso 😀 )

  • marco(a)

    Manca la critica di un vero critico cinematografico, che riporto qui di seguito…:

    Domenica 12 aprile spettacolo h. 19.30

    Riva del Garda: splendida località in cima al Lago di Garda, centro nevralgico della cosidettà “busa”.
    Molti abitanti, moltissimi turisti, e … nessun cinema (tranne il “Roma”, che scarto in quanto il sito minacciosamente parla di “platea e tribuna”).

    Dove recarsi per un film? Il primo tentativo, rifacendosi a quello che su un post diceva “se va all’uci” sarebbe stato – appunto – l’UCI di Verona, ma alla fine ripieghiamo per un multisala in centro a Trento, il “Modena”.
    Si tratta di una sala storica, inaugurata nel 1911 (tutta la storia sul sito) ristrutturata una decina di anni fa a multisala (tre sale).

    L’ingresso, con ampie vetrate, porta subito alla postazione della cassiera (giovane fanciulla che durante la proiezione muta misteriosamente in due signori maschi e neppure troppo giovani), dalla quale si puo’ apparentemente comandare la proiezione (infatti ci sono i canonici trii di monitor (proiettore-sala-schermo) e i pannellini di controllo. In realtà questa postazione con gli schermi e’ poi ripetuta poco piu’ avanti, ovvero dove i biglietti vengono vidimati.
    A fianco classico barettino con terribile odore di popcorn, e ci sono anche i Nachos.

    La solita richiesta “posti centrali” ci manda alla fila “I” (piuttosto indietro) e vagamente disassati.
    Chssa’ perche’ ho l’impressione che se non avessi detto nulla saremmo finiti allo stesso posto…

    Fino alle 19.30 e’ impossibile entrare in sala, e quando finalmente si entra la pubblicità e’ gia’ partita.

    La sala si presenta piu’ che dignitosa, diciamo che ricorda il vecchio Centrale di Melzo, anche se lo schermo e’ piu’ piccolo (ma comunque adeguato) e le poltrone decisamente troppo “dense” (insomma c’e’ poco spazio).

    Il cambio tra flat e scope avviene col classico frame che gira per la sala, e ci rivela che (almeno per il primo proiettore) il mascherino (spero di non sbagliare qui) e’ decisamente sporco, l’angolo in basso a destra dello schermo e’ parzialmente oscurato.

    L’impianto audio si rivela ottimo, e i canali surround decisamente “forti”, anzi in questo film c’e’ un momento in cui uno degli attori parla “da dietro” (con parziale sconcerto di tutti).
    Unico difetto, verso la fine del “primo tempo”, si passa per quattro volte di fila da digitale ad analogico, il quale e’ tarato in modo molto diverso perche’ sembra provenire tutto da sinistra.

    Tra il primo e il secondo tempo una pausa di circa 60 secondi, incomprensibile in quanto troppo breve per acquistare alcunche’ e troppo lunga per un appassionato di cinema (la cui tolleranza e’ ovviamente pari a 0 secondi).

    Il film e’ gradevole, adatto al giorno di pasqua, solo irritante l’uso continuo da parte del regista di un effetto di Final Cut per fare i cambi di location (chi ha visto il film capirà).

    In sostanza, il multisala e’ dignitoso, e mi resta solo lo sconcerto che nel Trentino nessun gruppo abbia deciso di fare un vero multiplex, con i moderni standard di confort e servizi accessori: niente 3D per i trentini!.