Film,  Music

magnolia – dalle pietre nascono i fior

 

Il film

Nove storie si intrecciano in un solo giorno a Los Angeles, storie di umanità disperata e di solitudini che collidono a causa di un fato crudele.

Le vite dei personaggi sono come tangenti che riescono solo a sfiorare gli altri universi umani, ognuno dei quali si approfondisce a sua volta in molteplici livelli di lettura. Anche il titolo presenta diverse interpretazioni: dal Magnolia Blvd che si trova nella San Fernando Valley dove si svolge il film, alla leggenda che le foglie dell'albero omonimo curino il cancro  (di cui sono ammalati due personaggi del film), alla struttura del film che si sviluppa sbocciando come un fiore, e le cui storie non sono completamente collegate, ma hanno relazione l'una con l'altra come i petali della magnolia; fino al collegamento numerico per il quale le due lettere "a", che sono l'ottava e la seconda della parola Magnolia corrisponderebbero al numero 82 che ricorre spesso nel film e che sarebbe un preciso  riferimento al versetto dell'Esodo 8:2 : E se rifiuti di lasciarlo andare, ecco, io colpirò tutta l'estensione del tuo paese col flagello delle rane, la cui pioggia avviene nel finale del film.

 


La colonna sonora

Like one would adapt a book for the screen. I had the concept of adapting Aimee's songs into a screenplay

Sono le parole del regista e sceneggiatore Paul Thomas Anderson, che bene esprimono lo stretto collegamento tra i brani musicali e la sceneggiatura del film, due realtà pressoché inscindibili.

Riporto qui sotto l'accurata analisi di HPL:

Definire l’apporto creativo della Mann al film è complesso. E’ indubbio che le canzoni vi abbiano un ruolo di primo piano, a tratti sfiorando quasi il musical (come quando tutti gli attori, ognuno perso nel proprio dolore, si ritrovano a cantare “Wise Up”). D’altro lato, un’analisi dei testi rivela come intere battute del film siano letteralmente identiche alle liriche delle canzoni: il miglior esempio è il monologo di Melora Walters: “Ora che ti ho incontrato, hai qualcosa in contrario a non vederci mai più?”, che è il primo verso della canzone “Deathly”.

al cui più che esauriente articolo sulla cantante Aimée Mann rimando, permettendomi di riportare qui sotto l'analisi relativa ai brani della colonna sonora di Magnolia:

L’esperienza di ascolto di Magnolia è sempre piacevolissima. Si parte con una curiosa cover, “One”, brano scritto da Harry Nilsson, giocata su semplici accordi di organo elettrico, una canzone dal fascino molto sottile, che la Mann , probabilmente. canta pensando a Nico

“Momentum” è un brano folle, sperimentale, dove la tecnica di citazione e accumulo del produttore Jon Brion trova terreno fertile, mescolando jazz anni ’40, rumorismo e blues. Ma la Mann difficilmente perde le redini di una canzone, e nemmeno questa volta accade.

“Deathly” è uno dei nuovi esercizi di stile di Aimee. Portando all’estremo la sua vena narrativa “pura” (lontana cioè da ispirazioni autobiografiche), la Mann immagina storie come racconti minimalisti, in cui spesso la protagonista è l’alienazione, l’incomunicabilità, l’impossibilità dell’amore e del dialogo.

A mio avviso, “Deathly”è un brano così barocco ed estetizzante nel proprio auto-compiacimento da essere lontano da un’ispirazione sincera. Anche l’interpretazione vocale di Aimee stessa si lascia andare ad eccessivi preziosismi. Ci pensa però la magica chitarra elettrica di Michael Lockwood a salvare la situazione.

Molto più sincere sono “Driving Sideways” e “You Do”.Soprattutto la prima, è una ballata alla Bob Dylan, con un testo cattivissimo ed un incipit memorabile (“At least you know/You were taken by a pro”).

Il capolavoro del disco è la canzone “Wise Up”, che tuttavia è un brano del 1996 già apparso nella colonna sonora del film Jerry McGuire (sempre con Tom Cruise). Ma Magnolia se ne appropria a tal punto, nella scena corale, che credo nel futuro sarà sempre associata a questo film. Giocata su un pianoforte appena sfiorato, in “Wise Up” la Mann si esibisce in una prestazione vocale da brivido, in crescendo, passando in rassegna tutta la propria estensione, in una performance che ricorda molto Karen Carpenter.

(grazie Pietro)

Questo è solo uno degli incontri casuali che ho fatto cercando di inseguire una linea che si è rivelata essere tutt'altro che retta.
In realtà, prima di perdermi tra i petali della magnolia, volevo solo recuperare la prima canzone che Marco mi ha regalato (inutile cercarla da lui: è andata persa in un… incidente di percorso).

Eccola:

 

Wise Up
Aimée Mann

Alla quale fa eco una delle ultime che mi è arrivata in dono, facendo il giro largo dalla Francia

(grazie Pierre)

You Do
Aimee Mann
 (Ed, ovviamente, è solo una coincidenza se anche il marco si chiama Marco Ugo Pietro)

5 commenti

  • marco(a)

    Magnolia e’ uno dei miei film preferiti, e la musica della Mann è magica.

    Oltretutto il film contiene due veri colpi di genio: la pioggia delle rane e la musica di Wise Up cantata dagli attori stessi, ed anche una citazione (il sorriso che chiude il film, ripreso dal finale di Manhattan di Allen). Ovvio che – appena conosciuta – volessi condividerne con Te le note.
    Grazie di questo bellissimo post, e grazie agli altri che ne hanno scritto, facendomi scoprire ancora nuove cose di questo bellissimo lungometraggio.
  • Gretola

    Vidi questo film anni fa, più o meno quando uscì, poi lo persi di vista per anni per ritrovarlo da poco. Mi fa piacere che lo hai visto anche tu. La prima volta non lo capii, adesso forse perchè lo rivedo in un momento diverso o cmq con più maturità mi racconta molto.
    Si un bel film, anche se complicato in un certo senso. Ma uno di quei film che nn smetteresti mai di vedere.

    Ciao ciao! Greta

  • anto

    sì, questo film è u po’ come un labirinto: cercarne l’uscita non significa ripercorrere sempre la stessa strada…. 🙂